Massimo Piccaluga
Musei poco noti ma molto importanti: eccone alcuni. In via San Marco 40, cè il Museo dei Navigli, una esposizione di 2 mila metri quadrati dove lappassionato può trovare preziose testimonianze di quando Milano era una città attraversata dai canali. «Esponiamo oltre 30 quadri di grandi dimensioni - dice il direttore, Gianni Ricotti - che riproducono scorci architettonici e momenti di vita non più esistenti». Sono copie che pittori contemporanei hanno tratto da opere di Angelo Inganni, Arturo Ferrari, Emilio Gola, Giovanni Segantini e altri. Tutti ritraggono momenti di vita cittadina in un percorso che si snoda da San Marco alla Darsena. Ma qui sono esposti anche attrezzi per la lavorazione delle barche o per la manutenzione delle rive; addirittura gualdrappe e indumenti da lavoro dei cavalloni che trainavano i «barchett».
Le porte del Museo dei Navigli (tel. 02-29.00.10.68) si aprono solo a gruppi di almeno 20 persone al prezzo di 100 euro per circa due ore di visita guidata.
Visite su appuntamento anche in via Messina 35, presso la sede principale dei Vigili del Fuoco che ospita un inatteso Museo dei Pompieri curato e gestito da cinque pensionati del Corpo. «Apriamo al pubblico - dice Roberto Villa, responsabile delle visite guidate - solo il 4 dicembre, giorno di Santa Barbara. Per il resto dellanno comitive di anziani, scolaresche e altri gruppi organizzati possono visitare gratis il museo prenotandosi con una richiesta via fax allo 02-33.10.44.30 e lasciando il proprio recapito telefonico per poter essere ricontattati».
Il museo è una ampia struttura che ospita reperti molto interessanti: in tutto un migliaio di pezzi tra autopompe - bellissimo e forse unico superstite nel suo genere un autocarro Isotta Fraschini del 1809 - divise storiche, fregi e documenti tra cui le schede dei vigili del fuoco del passato ricche di annotazioni personali.
Parlando di musei poco conosciuti è dobbligo una sosta anche in via Terruggia 14, a Niguarda. Allinterno di Villa Clerici infatti è racchiuso un gioiellino: la Galleria dArte Sacra dei Contemporanei. «Il museo - dice il direttore, Arturo Bodini - fu inaugurato nel 1956 dallallora presidente della Repubblica Giovanni Gronchi». È uno spazio di mille metri quadrati che ospita 130 opere di ispirazione sacra raccolte nel tempo dal fondatore, Dandolo Bellini, che collaborò con Paolo VI allallestimento della sezione darte moderna dei Musei Vaticani. Nelle stanze neoclassiche al pianterreno della villa ci sono pitture, sculture, disegni e mosaici creati da artisti del calibro di Luciano Minguzzi, Aldo Carpi e altri in cui primeggia un maestoso calco in gesso di Francesco Messina che ritrae Pio XII: «Un lavoro molto importante - sottolinea Bodini - il cui originale in bronzo è custodito in Vaticano e che testimonia i ripensamenti e gli stati danimo dellartista durante la sua esecuzione». Il museo (tel. 02-64.700.66) è aperto dal lunedì al venerdì con orario 9.30 -12.30 e 14.30 -16.30. Prezzo del biglietto: 5 euro (ridotto 2 euro e 50).
Eccoci infine nelle 18 sale del Museo dArte e Scienza di via Sella 4 proprio di fronte al Castello Sforzesco a cui è collegato da un misterioso passaggio sotterraneo scoperto solo sei anni fa. Struttura didattica per eccellenza, questa istituzione privata è in grado di soddisfare le curiosità e il bisogno di sapere di ogni buon collezionista darte antiquaria. Qui infatti si possono chiedere accertamenti sullautenticità e la datazione di oggetti antichi soprattutto in legno e ceramica. «Ma è anche possibile - svela Silvia Mayer, responsabile delle relazioni esterne - imparare a distinguere i pezzi veri da quelli falsi grazie a particolari Test-Station a disposizione del visitatore». È insomma un vero e proprio polo interattivo che però non deve scoraggiare i più contemplativi poiché in mostra ci sono mobili antichi, vetri, dipinti, ceramiche artistiche. Il Museo d'Arte e Scienza (tel. 02-72.02.24.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.