LIndependent tace, il Daily Telegraph risponde no grazie, il Guardian propende per il sì, mentre lHerald Tribune si riserva una risposta. E il Giornale va avanti nella «campagna di contro-informazione», come lha definita il direttore Mario Giordano. Obbiettivo: i media esteri «per riequilibrare le notizie sul governo e Berlusconi», e confutare chi ritiene che in Italia manchi la libertà di stampa e che sia addirittura sullorlo del totalitarismo. Giordano lancia una sfida ai colleghi anglosassoni: perché non date unopportunità ai vostri lettori di ascoltare unopinione diversa? E propone la pubblicazione, ovviamente gratuita, di articoli firmati da editorialisti prestigiosi, come Mario Cervi, il cui fondo, uscito su queste colonne lunedì in apertura della serie «Cari amici inglesi, vi spieghiamo noi lItalia», è stato proposto allIndependent, ovvero al quotidiano che la settimana scorsa aveva ospitato un commento del direttore di Repubblica Ezio Mauro. Ma il Giornale non è Repubblica e sono trascorse 24 ore senza che la redazione del quotidiano londinese si degnasse di una risposta, nemmeno di cortesia.
Altra musica allInternational Herald Tribune, che aveva accettato linserzione a pagamento di Di Pietro, e cui la nostra segreteria di redazione ha inviato il fondo di Giordano Bruno Guerri. Un redattore che conosce la nostra lingua ha letto la versione originale, lha ritenuta meritevole di essere presa in considerazione per la pubblicazione e ha chiesto di ricevere la traduzione in inglese per sottoporla al responsabile della pagina «Editoriali e Commenti».
E altra musica anche al Guardian, nonostante sia un giornale di sinistra e abbia pubblicato più volte denunce molto dure. Giordano ha proposto larticolo di Filippo Facci, uscito ieri, e dalla redazione commenti, Matt Seaton, si è detto disposto a farlo uscire, perlomeno nella sezione opinioni on line del quotidiano. Sul sito sì, su carta forse.
Rapidissima e cortese la risposta del Daily Telegraph. Larticolo di Antonino Zichichi, che trovate oggi in prima sul Giornale, non interessa, ma Adrian Michaels è lieto «di ricevere altre proposte».
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