D'Alema: "C'è chi vuol dividere e abolire la sinistra"

"Assumiamoci tutti le responsabilità che ci competono. Il gruppo dirigente che ha guidato il Pd, e che in gran parte sostiene Franceschini, non può non fare i conti con la realtà. Ci si è limitati a dire che 'bisogna andare avanti'. Un grande partito, che ha sulle spalle due sconfitte piuttosto pesanti, normalmente cambia. E il cambiamento è Bersani". Massimo D'Alema ribadisce il suo sostegno a Pier Luigi Bersani in vista del congresso del Pd e assicura: "Non aspiro a funzioni di leader. Mi accontento di poter dare una mano in un partito dove a tutti sia consentito di fornire un contributo".

In un'intervista all'Unità, l'ex ministro degli Esteri invita il Pd a "rimettere radici nella società. Il nuovismo che sradica produce partiti senza identità. Se vogliamo usare una formula ripetuta in queste ore, abbiamo creato il Pd per abolire il trattino tra centro e sinistra. Qualcuno, invece - sottolinea - ha pensato, sbagliando, che si dovesse abolire la sinistra". Per D'Alema l'avvicinamento al congresso non è partito nel migliore dei modi: "Una partenza un po' infelice. Sembrava che il problema fosse quello di evitare che tornassero 'quelli di prima'. Franceschini ha presentato il programma con Fassino, Marini, Fioroni e altri. Tutti quelli di prima, insomma. Il che va benissimo, ma molti sono miei coetanei. Io, scherzando, ho detto a Dario: potevi sottolinearlo che ce l'avevi solo con 'quello' di prima, cioé con me". E ancora: "Io ho usato parole di apprezzamento per Franceschini. Ho riconosciuto che si é battuto alle Europee per un risultato che ha arginato il crollo. Ma non ho condiviso le motivazioni che ha utilizzato per candidarsi, mi è parso - osserva - un momento di divisione e non di unità del partito". Ora, aggiunge "c'é la necessità di dare un fondamento culturale più robusto al Pd, ma bisogna costruire anche un partito vero, con regole e radicamento.

Le tessere non si fanno solo per i congressi".

E le primarie? "Benissimo le primarie, e anche Franceschini dice che vanno regolate. Ma gli iscritti dovranno avere dei diritti, perché mai, altrimenti, dovrebbero aderire?". (Ansa)

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