Dall’anatomia alla sfida del gesto creativo

Marina Pescatori

L’opera grafica di Luigi Montanarini sarà in esposizione dal 9 al 16 alla Calcografia di Roma, il prestigioso Istituto che inaugura la mostra alle 20 in occasione dell’apertura dei musei per la Notte Bianca. Solo pochi giorni, dunque, per ammirare i disegni di uno dei protagonisti della ricerca artistica italiana dagli anni Trenta in poi, un personaggio che ha arricchito la vita culturale e artistica romana. L’evento dal titolo «Luigi Montanarini disegni 1925-1995» organizzato con la collaborazione dell’associazione Piazza Duomo di Spoleto in occasione dei cento anni della nascita a Firenze nel 1906, finalmente rende il giusto omaggio ad un pittore di grande espressività, colore, immaginazione pittorica.
Oltre 70 i disegni che mettono a fuoco la produzione dal 1925 al 1995 illustrando il lungo percorso artistico del Maestro: dagli esordi figurativi alla maturità astratta, fino alle opere dell’ultimo periodo, realizzate su vari supporti, con tecniche diverse.
Uomo di grande umanità e cultura, Luigi Montanarini inizia la sua carriera artistica frequentando da adolescente la Scuola libera del nudo a Firenze e dal ’27 al ’31 l’Accademia di Belle Arti sotto la guida di Galileo Chini prima, e di Felice Carena, dopo. Approfondisce il disegno anatomico seguendo le lezioni dell’illustre anatomopatologo Giulio Chiarugi che gli fruttano nel 1930 la collaborazione grafica al volume «Istituzioni di anatomia dell’uomo» mentre negli stessi anni partecipa alle prime mostre collettive.
Il disegno, punto di partenza per la sua opera creativa e sintesi della personalissima rappresentazione della realtà, rimane per lui fondamentale e lo segue nell’evoluzione stilistica degli anni successivi, riproponendosi a matita o a pennello direttamente sul foglio. Seguendo un originale discorso poetico, il Maestro si avvicina nel corso del Novecento alle maggiori correnti europee ed è parte attiva nelle congreghe artistiche italiane emergenti. Segnalato come appartenente alla Scuola Romana, nel 1946 è tra i fondatori dell’Art Club insieme a Fazzini, Prampolini, Guzzi, Jarema e accresce la sua fama di insegnante nel 1956 con la nomina a professore di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, istituto che arriverà a dirigere nel 1967.
L’intero percorso artistico di Montanarini è dedicato alla pittura e al disegno ma dalla fine degli anni Ottanta e sino alla morte, nel ’98, è quest’ultimo a prendere il sopravvento.

La collaborazione tra i promotori della mostra alla Calcografia e l’Istituto Nazionale per la Grafica è l’occasione per approfondire le conoscenze sulle tecniche grafiche e sullo stato di conservazione delle opere su carta del Maestro.
Roma - Calcografia, via della Stamperia 6, 9-16 settembre. Orario, tutti i giorni ore 10.30-18.30. Ingresso gratuito.

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