«Dall’Ici alla sosta: chi inquina paghi di più»

Giovanni Buzzatti

«Misureremo i vantaggi sulla nostra pelle», assicura. «Ridurre l’inquinamento del 50 per cento significa regalare a ogni milanese un anno e mezzo in più di vita». Per riuscirci «in cinque anni» l’imprenditore Amedeo Clavarino propone la sua ricetta ai politici di tutti gli schieramenti. «Alla base c’è una regola semplice: chi più inquina, più paga. Che va applicata a tutto: ticket di ingresso in città, sosta per residenti e non residenti, tasse sulle case. Ambiente Milano, l’associazione che presiedo, è pronta ad appoggiare il candidato sindaco che sarà d’accordo con noi».
Clavarino fa sul serio. La scorsa settimana ha riunito per una cena un migliaio di politici, imprenditori e uomini di cultura. Alla «Milano che conta» ha spiegato le proposte della sua associazione (aderire alla petizione «costava» 150 euro). «C’erano anche l’assessore regionale all’Ambiente, Domenico Zambetti, e il candidato sindaco Bruno Ferrante - riprende il costruttore -. Hanno accolto con interesse le nostre idee, vedremo che cosa succederà».
Il «programma» dell’associazione è già definito. Si parte dai residenti, ai quali dovrebbe essere rilasciato uno speciale permesso di circolazione e sosta. «In fondo già oggi ritirano l’autorizzazione per mettere l’auto nelle strisce gialle - spiega Clavarino -. Basterebbe fissare tariffe diverse: più bassa per chi chiede di posteggiare solo nella sua zona, maggiorata per chi vuole farlo anche in altri quartieri. Il permesso dovrà comprendere poi una quota per il diritto alla circolazione». Non basta. «Chi ha un’auto più inquinante o ingombrante deve pagare di più: non è giusto trattare una Smart o una Mercedes allo stesso modo».
Vale lo stesso per chi arriva da fuori città. «Va imposto un ticket di ingresso - continua Clavarino -. Il prezzo? Diverso in base al doppio criterio: dimensione del mezzo e grado di inquinamento. In città le auto girano in media con 1,2-1,3 persone a bordo...». Basterà a far cambiare abitudini ai milanesi? «Bisognerà modulare i prezzi, allargando la forbice a vantaggio dei più ecologici finché non si raggiunge il risultato».
C’è poi la questione riscaldamenti. Lo strumento per far passare il principio «del bastone e della carota» è l’Ici. «Hai una caldaia a metano? Il Comune ti fisserà un’aliquota più bassa», continua Clavarino.

Che conclude con un appello alla Regione: «Scelga una data limite, il 2010 ad esempio, per vietare la strada ai mezzi più inquinanti: auto non catalizzate, diesel senza filtri anti particolato, motorini a due tempi. Bisogna fare in fretta, ne va della nostra salute».

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