Dall’idea dell’americano McNamara ai nostri giorni

Ideata dall’imprenditore americano Frank McNamara nel 1949 a New York, la carta Diners è stata la prima credit card a livello universale. Poiché McNamara ebbe l’intuizione in un locale vicino all’Empire State Building dove aveva gli uffici, la carta prese il nome di Diners Club (il club di chi va a cena).
Nei primi anni 50, per guadagnare senza ricorrere agli interessi, Diners faceva pagare agli esercenti convenzionati una commissione del 7% su ciascuna transazione, mentre ai titolari della carta applicava un canone annuo di 3 dollari. Alla fine della decade i soci erano già 20mila.
Presto nacque l’idea del franchising per estendere il network dei possessori, iniziando dall’Europa.
Nel 1981 i diritti d’uso del marchio furono acquistati da Citibank, pur lasciando indipendenti molti dei franchise. Proprio la filosofia del club, inteso come un ambito riservato e di prestigio in cui godere di un’attenzione e di una cura del servizio di alto livello, caratterizzò anche l’approccio al mercato nostrano fin dal lancio che avvenne, prima carta di credito in Italia, nel 1958.
Dal 2008 Diners Club International è proprietà dell’americana Discover Financial Services (Dfs), mentre il franchise italiano Diners Club Italia, che ha la sede principale a Milano e attualmente occupa 184 addetti, è stato ceduto da Citibank alla svizzera Findale Enterprise della famiglia Lovše, che già aveva acquistato il franchise in Slovenia.


In virtù della partnership tra Findale e Dfs, forte di 50 milioni di clienti e soprattutto di una rete di 4 milioni di punti vendita convenzionati nel mondo, le carte Diners Club Italia sono accettate anche nei circuiti internazionali Discover e Pulse. Oggi le carte Diners complessivamente in circolazione sono oltre 6,4 milioni, per un transato di 7,8 miliardi di dollari nel primo trimestre 2009, mentre gli esercizi convenzionati ammontano a 14,7 milioni.

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