Dall'anagrafe agli asili: servizi a rischio per assemblea

A metà ottobre il sindaco ha annunciato un grande piano di reclutamento in Comune, «al massimo entro giugno - ha precisato Beppe Sala - avremo 300 persone nuove, e se assumiamo puntiamo soprattutto sui i giovani». In particolare «per i settori del digitale e dell'informatica». Le assunzioni, ribatte ora Gianluca Maritato, delegato Uil Funzione Pubblica, «sono ovviamente una notizia positiva, ma abbiamo forti riserve sulle modalità. Ci sono almeno 16 graduatorie aperte, in scadenza a fine anno, con persone che aspettano da anni il posto. E prima del digitale va data priorità ai servizi alla persona, dal Welfare ai vigili alla cultura». Il personale è in agitazione, domani Cgil, Cisl, Uil, Cobas, Usb, Csa e Rsu hanno indetto un'assemblea dalle 9 alle 13 al teatro Nuovo in piazza San Babila (con un presidio anche davanti a Palazzo Marino) per «rivendicare le nuove assunzioni a partire dalle priorità più volte evidenziate e dalle graduatorie vigenti», per «migliorare le condizioni lavorative e salariali» e «difendere i servizi a gestione diretta». Nelle stesse ore i servizi comunali, dagli asili alle mense alle sedi anagrafiche, saranno pertanto a rischio. E potrebbero essere un assaggio dei disagi in vista. «Se non arriveranno notizie positive» dall'incontro fissato oggi tra sindacati e amministrazione, «potremmo indire uno sciopero» avverte Maritato. O il primo di una serie.

Nel volantino diffuso per invitare i dipendenti a partecipare in massa all'assemblea, le sigle notano come la data fissata dal Comune (oggi) per l'avvio della trattativa sia già «in enorme ritardo e rischia di pregiudicare il completamento entro l'anno delle assunzioni già previste nell'accordo firmato nel 2015, il termine non è derogabile per la

maggior parte delle graduatorie, in scadenza il 31 dicembre». E «il Comune ha annunciato di voler investire non tanto sui profili necessari all'erogazione dei servizi ma su economisti, ingegneri gestionali, informatici».

ChiCa

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica