Dalle auto ai telefoni, ecco i rincari

Dalle auto ai cellulari, lo shopping è a rischio rincaro. Con l’entrata in vigore della manovra, infatti, scatta l’aumento dell’aliquota Iva dal 20 al 21%. Gli aumenti sui singoli prodotti non dovrebbero essere pesanti, ma secondo la Cgia di Mestre le famiglie sborseranno in media 92 euro in più all’anno. L’aumento, comunque, non inciderà sull’acquisto dei beni di prima necessità, come gli alimentari e le bevande, la sanità, l’istruzione, l’abitazione, ai quali si applica l’Iva al 10% o al 4%, o non si applica affatto. Quindi nessun rincaro in vista per pane, pasta, latte, carne, pomodori e giornali, tutti prodotti di largo consumo con Iva al 4%. Né per i biglietti del teatro, del canone Rai o per le tariffe dell’elettricità: servizi con Iva al 10%.
Diverso, invece, il discorso per tutti quei beni non alimentari, ai quali, invece, si applicherà l’Iva al 21%. Anche se con un’importante eccezione: l’incremento dell’Iva al 21% non avrà, almeno in questa fase, una ricaduta sui prezzi finali nei negozi di abbigliamento,calzature, pelletteria, accessori moda ed articoli sportivi. «Siamo consapevoli del momento digrande difficoltà del nostro Paese e i nostri operatori associati siaccolleranno, in questo periodo, l’aumento del punto percentuale di Iva», afferma il presidente di Federazione Moda Italia Renato Borghi.
Rincaro sicuro, invece, per le auto (e per il carburante). «L’aumento di un punto sull’Iva determinerà un aggravio di costi per gli italiani di quasi 220 euro per ogni vettura acquistata (435 milioni di euro all’anno) - afferma Il presidente di Federauto, Filippo Pavan Bernacchi -; all’Iva si dovrà poi aggiungere il surplus sull’Ipt: provvedimenti capestro che metteranno in panne il sistema italiano dell’automotive».
Aumento in vista anche per casalinghi, elettrodomestici, gioielli e orologi; prodotti per l’igiene personale e della casa, telefoni, apparecchi hi-fi, cd musicali e video, cartoleria e giocattoli; articoli sportivi e tessili per la casa. Rischiano di diventare più cari anche palestre, piscine, parchi giochi e servizi per animazione delle feste.

Così come estetista, barbiere e parrucchiere; servizi di telefonia, Internet, e la Tv a pagamento.
Ma anche le parcelle di avvocati, commercialisti e notai potrebbero diventare più salate così come il conto di idraulici, elettricisti e ditte di ristrutturazione.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica