I premi si sprecano, nel mondo dell'arte, ma pochi hanno ricadute concrete sulla carriera degli artisti che li ricevono e men che meno sui curatori che hanno contribuito alla loro affermazione. Il «Premio Lorenzo Bonaldi -EnterPrize», in questi tempi di crisi anche per il sostegno economico alle arti, è una felice eccezione. Giunto alla sua sesta edizione, è l'unico riconoscimento pensato per premiare curatori under 30 permettendo loro di realizzare «la mostra dei sogni» alla GAMeC di Bergamo. Si rivolge ai tanti giovani che girano il mondo, con pochi spiccioli in tasca e tanta passione, per proporre nuovi talenti ai musei e alle gallerie. L'ultima edizione se l'è aggiudicata pochi giorni fa Fredi Fischli, curatore indipendente di Zurigo, ma per capire il senso di questo premio bisogna tornare indietro nel tempo.
La storia comincia nel Dopoguerra: a Bergamo, Lorenzo Bonaldi è uno di quei giovani capaci di rimboccarsi le maniche e, grazie a tanto lavoro, di contribuire al miracolo italiano dei due decenni a venire. Bonaldi, che vendeva automobili e ha creato un gruppo che oggi è leader nel settore delle concessionarie di auto, non ha mai studiato storia dell'arte, ma aveva un naturale intuito estetico. «Agli inizi, quando ancora mio padre vendeva auto, se un suo cliente era pittore si faceva pagare in quadri. Quando gli artisti sapevano che passava in studio a trovarli, per loro era come vincere al lotto: erano sicuri che avrebbe comprato, e molto. È sempre stato molto generoso - racconta Giancarla Bonaldi, figlia del collezionista lombardo scomparso dieci anni fa- . Il mondo dell'arte era molto diverso, allora, non esisteva la professione del curatore e le gallerie non decidevano in modo così esclusivo chi è artista e chi non lo è». La collezione Bonaldi oggi conta su circa 600 pezzi, con opere che spaziano dall'Ottocento all'arte contemporanea. «Sono quasi tutte di artisti bergamaschi e lombardi, perché mio padre amava sostenere i talenti della sua città», spiega Giancarla Bonaldi. La generosità dell'imprenditore continua nel riconoscimento: il «Premio Lorenzo Bonaldi - EnterPrize» è biennale, realizzato in collaborazione con la GAMeC di Bergamo e ha una giuria internazionale composta da Giacinto Di Pietrantonio, direttore della GAMeC, Alex Farquharson, direttore del Nottingham Contemporary e di Viktor Misiano, caporedattore del «Moscow Art Magazine» di Mosca. È un premio sostanzioso perché devolve 50mila euro per realizzare la mostra del progetto presentato dal curatore vincitore. «Regaliamo un piccolo sogno: a giovani curatori di nemmeno trent'anni diamo la possibilità di allestire una mostra con gli artisti che amano ma anche di confrontarsi con un budget che, sebbene non esagerato, permette loro di fare scelte importanti», spiega Giancarla Bonaldi.
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