Dalle stelle alle stalle, Frosinone shock

Scivolone interno del Frosinone, ma sul pesante 0-3 finale - comunque immeritato per i ciociari che hanno condotto un grande secondo tempo - pesa come un macigno la decisione dell’arbitro Celi (con lui il Frosinone ha sempre perso) che al 22’ ha concesso un rigore agli ospiti, ma soprattutto ha espulso Guidi per un inesistente fallo da ultimo uomo. Sotto di due gol e di un uomo, per il Frosinone poi non c’è stato niente da fare contro una coriacea formazione emiliana, ben messa in campo da Stefano Pioli. Prima di entrare in cronaca, segnaliamo la «vittoria» della curva e della tifoseria del Frosinone che, con la squadra sotto di tre gol, ha sempre cantato e incitato, segno palese di un attaccamento e di un campionato fin qui straordinario (i ciociari sono comunque al terzo posto) e al di sopra delle aspettative.
Moriero é costretto a fare a meno di cinque pedine fondamentali tra infortuni e squalifiche, mentre dall’altra parte «ruggisce» il solito Zampagna. Ed è proprio il «vecchietto» del Sassuolo, poco amato da queste parti per aver rifiutato due anni fa in maniera plateale il trasferimento in Ciociaria, a mettere il sigillo di testa sulla partita al 10’, su cross di Bianco dalla sinistra e dormita collettiva della difesa gialloblu. Il Frosinone prova subito a riordinare le idee e Basso e Del Prete mettono paura al portiere Bressan. Al 22’ arriva però la doccia gelata della decisione arbitrale: giusto il rigore ma affrettata l’espulsione di Guidi. Dal dischetto comunque Salvetti realizza con freddezza. A questo punto il Frosinone perde la trebisonda e al 43’ Del Prete (di solito tra i migliori) si lascia soffiare palla da Martinetti che da due passi fa secco l’incolpevole Sicignano per la gioia dei trenta tifosi arrivati da Sassuolo. Nel secondo tempo il Frosinone cerca almeno il gol della bandiera e ci va vicino più volte con Santoruvo, Calil e Maietta. Ad una manciata di minuti dal termine, il sempre più incero Celi estrae un altro cartellino rosso, questa volta per l’emiliano Titone. C’è tempo anche per una traversa dei canarini, all’84’ con Aurelio, e per l’ingresso in campo di Giubilato, finito fuori rosa e precipitosamente richiamato da Moriero, senza più difensori.
A proposito di Moriero, il tecnico è stato più volte incitato a gran voce dai tifosi, dopo che in settimana era stato fatto oggetto di qualche lamentazione di troppo da parte dei «soloni» della politica locale.

Moriero, infatti, aveva semplicemente detto che a Frosinone mancano campi sportivi (la prima squadra ogni volta non sa dove allenarsi) e che una condizione del genere, con riferimento alle strutture, non l’aveva trovata neanche quando allenava in Africa. Parole che hanno fatto arricciare il naso alla classe politica locale, piuttosto che cospargersi il capo di cenere per tutto quello che non è stato fatto in questi anni.

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