È dedicato all'ingresso delle nuove generazioni in azienda il tradizionale brindisi della Cantina Damilano, ci si perdoni l'eco, a Milano. Un modo per ripercorrere e soprattutto assaggiare la storia del Barolo in quelle Langhe battezzate Patrimonio Unesco dal 2014 e nelle quali Damilano legge con rigore l'anima del Nebbiolo e dei terroir che ne raccontano l'essenza. A far da sfondo al debutto in società dell'annata 2018 della "Riserva Cannubi 1752", Casa Cipriani Milano dove per accompagnare un iper classico Vitello tonnato, si stappano anche i Barolo Docg 2020 e 2021 delle menzioni geografiche Liste, Raviole, Brunate, Cerequio e Cannubi. Grandi vini, di cui si dirà dopo essere tornati alla vera vendemmia che porta in cantina Chiara Damilano e Alice Battistel. A Chiara, 28 anni, figlia di Paolo Damilano, dopo le forgianti esperienze lavorative fuori casa, l'impegno allo sviluppo dei mercati esteri, "con l'obiettivo - assicurano le note - di ampliare e consolidare la presenza internazionale del marchio". Ad Alice, 23 anni, nipote di Guido Damilano, le attività della cantina legate all'hospitality e alle degustazioni, "promuovendo un approccio sempre più esperienziale e volto alla valorizzazione del territorio". Presenze che, prosegue la nota, "testimonia il naturale passaggio generazionale e conferma la volontà della famiglia Damilano di proseguire il proprio percorso nel segno della continuità, dell'innovazione e dell'eccellenza".
Estroso l'esordio con il Colli Tortonesi Doc Timorasso Derthona 2024 e l'Extra Brut Metodo Classico Millesimato 2019, Pinot nero e Chardonnay con almeno 36 mesi sui lieviti. Con il Carpaccio alla Cipriani i Barolo Raviole e Brunate 2021, tra l'equilibrio del 100% Nebbiolo del primo e la struttura complessa del secondo. Risotto alla Milanese per il Cerequio 2021 e il Liste 2020: austero, ma vellutato grazie all'affinamento in botti grandi di rovere. Brasato di Manzo al Barolo Lecinquevigne per incorniciare il Barolo Cannubi 2021, icona della cantina.
Per chiudere la Riserva Cannubi 1752 dell'annata 2018, nata per valorizzare Tumela, cuore della menzione geografica Cannubi e che nel "1752" dell'etichetta richiama l'anno inciso sulla più antica bottiglia conosciuta delle Langhe, custodita a Bra e già recante il nome Cannubi.