DANAE festival di teatro Danze alla fermata del tram

Spettacoli in vari luoghi della città. Molti artisti giovani

Un festival trasversale, che riesce a «contaminare linguaggi diversi e percorrere terreni non battuti», questo è Danae, la rassegna di performance e teatro danza alla sua nona edizione: in tutta Milano, dal 5 aprile al primo maggio, saranno presenti giovani artisti, italiani e non, per «proporre nuovi linguaggi, creare progetti d’avanguardia utilizzando anche spazi non convenzionali» dice Gaetano Callegaro, direttore del Teatro Litta, che da sempre è partnership dell’evento, con la cura artistica di Attilio Nicoli Cristiani e Alessandra De Santis del Teatro delle Moire, il sostegno di Comune, Regione, Provincia Fondazione Cariplo e dell’Istituto Cervantes dell’Università Cattolica. «Danae è un progetto giovane - continua Callegaro - vogliamo che i gruppi siano liberi di esprimersi, di mostrare la loro arte, cosa che oggi non sempre è semplice». Insomma, l’unica condizione per entrare a far parte di una rassegna come quella di Danae è la volontà di creare, di esprimere delle idee, di realizzare proposte innovative, meglio se inedite. Apre il Festival il 5 aprile, ore 21.30, «Animanera» con il progetto Out-Cross-Inside che si svolgerà in tre luoghi e tre date diverse, primo dei quali il Ponte delle Gabelle (ingresso gratuito, in via San Marco, «luogo che proprio il Giornale ha recentemente segnalato come zona milanese da valorizzare - dichiara Callegaro - siamo contenti che questi artisti abbiano scelto di esibirsi proprio lì»): sarà un percorso drammaturgico sul tema della famiglia e del Mito, e il primo episodio, «Metempsychosis», vede il naviglio prosciugato di via San Marco diventare il fiume Acheronte, il Ponte delle Gabelle è l’Ade e Cerbero ne sorveglierà la porta. Caronte traghetterà gli spettatori nei letti dei defunti, sul sottofondo del canto struggente di Persefone. Il 10 aprile si arriva al Litta, con la performance di Kikaleri, di Prato, «11 cover»: suoni, movimenti frammentati compongono una struttura drammaturgia articolata e sono il risultato dello studio di Kinkaleri, con Cristina Rizzo in scena e le musiche di Jimmy Gelli, sul corpo sonoro e il corpo dinamico. Da segnalare, tra le innumerevoli proposte, è la coreografa israeliana Yasmeen Godder, che, dopo il successo dell’anno scorso, torna il 18 aprile al Litta, con la sua ultima produzione, «I’m mean I am». Lo spettacolo sarà una sorta di film horror sulla tensione che si crea tra i 4 performer all’inizio dell’esibizione. Gli spettacoli si tengono al Teatro Litta, al Ponte delle Gabelle, via S.

Marco, all’Unitre Università delle tre età, via San Calocero 16, all’Istituto Cervantes, via Dante 12, alla Banchina del Tram di Corso Magenta 24
Danae
Ingresso: 12 euro, tre ingressi: 24 euro
Info 02/86454545 (14.30-19)

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