Il danno e la beffa: è quanto subiscono, in questi giorni, le aziende di Sampierdarena che devono lasciare larea (da ristrutturare) del nodo di San Benigno, compreso viale Canepa, e hanno ricevuto da tempo lo sfratto in vista dellapertura dei cantieri. Limpegno, da parte delle istituzioni e in particolare dellAutorità portuale (la zona di insediamento è demaniale), era quello di rinnovare temporaneamente la concessione lasciando il tempo alle imprese di trovare una nuova sistemazione. Tutti daccordo, in questo senso, con tanto di rilascio di autorizzazione e pagamento dei relativi canoni di locazione. Dal primo gennaio, dunque, le aziende si ritenevano pienamente legittimate a continuare la loro attività, «per un periodo massimo - recitava la nota in apparenza rassicurante dellAuthority - di anni due, a fronte del pagamento anticipato del canone». Ma è sopraggiunta la sorpresa, sotto forma di militari della Guardia di Finanza che si sono recati sul posto, hanno preso atto che le imprese si trovavano in area demaniale - bella scoperta! - e hanno elevato immediato verbale di contravvenzione con preavviso di «denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Genova per il reato di occupazione abusiva» ai sensi degli articoli 36, 56 e 1161 del Codice della navigazione.
Inutili le proteste degli interessati-sanzionati, prima increduli, poi imbufaliti, che hanno esibito ricevuta dei pagamenti e documentazione della fidejussione stipulata per garantire il regolare proseguimento dellattività. Lintervento della Guardia di Finanza è formalmente ineccepibile - e nessuno di coloro che sono stati colpiti dal provvedimento se lè presa con loro, se mai con chi li ha mandati -, ma qualcosa evidentemente, non ha funzionato nella procedura stabilita con le istituzioni. «Quello che è capitato è una vergogna - tuona Fabio Costa, presidente del comitato di difesa delle imprese di Sampierdarena -. Col prefetto cera stato un accordo preciso, nellambito dellesigenza di ricollocazione delle aziende. Una ricollocazione, fra laltro, che ci è stata promessa, ma non ha ancora avuto concreto riscontro. Dopo le sanzioni della Guardia di Finanza ci siamo ancora una volta rivolti al prefetto, massima autorità di governo sul territorio, per avere conferma del buon diritto a restare temporaneamente, ma legittimamente sul posto. Siamo ancora in attesa di una risposta». Costa, egli stesso imprenditore, titolare di unazienda di Sampierdarena e consigliere di circoscrizione con largo seguito popolare nella delegazione, conferma di aver «riposto enorme fiducia nellintervento delle autorità amministrative e istituzionali. Una fiducia - sottolinea ora con amarezza - che sono costretto a malincuore a sconfessare». Nel frattempo, una ventina delle oltre cinquanta imprese del comitato guidato da Costa hanno già chiuso i battenti e mandato a casa i lavoratori.
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