Via Dante, scatti come finestre Gigantografie su India e Africa

La mostra all’aperto è allestita dall’Anua, Associazione per la natura, l’uomo e l’ambiente. L’autore è il franco-svizzero Oliver Föllmi

Via Dante, scatti come finestre Gigantografie su India e Africa

Stefania Malacrida

Se la Galleria è il salotto di Milano, in via Dante dove siamo? «Siamo nell’atrio di un’antica villa latina». È un bel gioco paragonare i luoghi di una città agli angoli di una casa. Specialmente per chi allestisce mostre all’aperto, come i responsabili dell’Anua, Associazione per la natura l’uomo e l’ambiente, organizzatrice dell’esposizione «Saggezze dell’umanità».
Invece degli affreschi romani, fino al 24 dicembre, nell’isola pedonale tra Cairoli e Cordusio, ci sono 100 gigantografie. Immagini dall’India e dall’Africa, impresse sui rullini dal franco-svizzero Oliver Föllmi, un maestro della fotografia internazionale, vincitore nel 1990 del premio World Press Photo. Impegno. Ma anche disimpegno, informalità, libertà. Sono i pregi di una rassegna all’aperto. Perché dei luoghi pubblici i cittadini si sentono un po’ padroni. E il vice sindaco Riccardo De Corato, presente ieri all’inaugurazione, mostra di saper cogliere tutte le sfumature. «Una buona amministrazione - ha detto - deve saper valorizzare l’asse San Babila-Duomo-Cairoli con eventi come questo, che diano un respiro internazionale alla città e che abbiano scadenza annuale». Passeggiare liberi, vagheggiare qua e là di fronte alle foto, distrattamente scambiare parole colte. «Via Dante - spiegano i soci dell’Anua - è il cuore storico della città. Ai tempi degli Sforza era la passerella regale che portava in piazza Cordusio, dove si pensa ci fosse la corte militare dell’antica Mediolanum: cors ducis, Cordusio». Ecco perché la zona ha un sapore latino. Ma, per giocare ancora alla città-casa, più che ornamenti, le foto in via Dante assomigliano a finestre. Squarci aperti su mondi lontani. Le didascalie delle foto portano frasi celebri di grandi personaggi, «Saggezze dell’umanità», appunto. «Milano - ha proseguito De Corato - è la città italiana più europea -. E si merita un evento come questo che unisce cultura e umanità». Applausi e cenni di conferma dai presenti. Tra loro anche Giorgio Montingelli, presidente dei commercianti di AssoDante, sodalizio che ha patrocinato l’evento insieme a Comune, Regione, Provincia e ministeri per Cultura e Pari opportunità.
E per il fotografo Föllmi, com’è Milano? Durante l’inaugurazione, ha già scattato un centinaio di foto: niente Scala, niente Duomo, niente vice sindaco, niente organizzatori.

Sul mini-schermo della digitale appare la folla di persone che fanno slalom tra i pannelli. Tantissime, in una giornata. L’anno scorso, per la rassegna analoga organizzata sempre dall’Anua, i visitatori sono stati 2 milioni, stimati sulla base dei gadget e dei cataloghi venduti. Ecco perché ci vuole un bis.

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