Danubio in piena, migliaia in fuga

da Budapest

Dopo aver portato devastazione nei Balcani, la piena del Danubio minaccia l'Ucraina. Con una portata di sedicimila metri cubi al secondo - più del doppio del normale nel mese di aprile - il fiume sta mettendo alla prova gli argini e le protezioni erette nella regione di Odessa, dove si getta nel Mar Nero. Diverse migliaia di persone sono state sgomberate dalle proprie abitazioni in Serbia, Romania e Bulgaria.
Il Danubio ha raggiunto il livello massimo dal 1895 in Romania, dove alcune foreste e aree coltivate sono state appositamente allagate per alleggerire la pressione delle acque sugli argini. I villaggi romeni di Rast e Negol sono allagati e si calcola che 100mila ettari di campi coltivati, bonificati anni fa, potrebbero tornare a essere paludi per sempre. Anche gli affluenti del Danubio - Sava, Tamis e Tisa - hanno raggiunto livelli preoccupanti e a Szeged, città dell'Ungheria meridionale, la piena del Tisa minaccia 50mila abitazioni e ha superato di 20 centimetri il record del 1970.
In Romania, la piena ha costretto allo sgombero di 4.

700 persone dalle cittadine di Calarasi e Fetesti, mentre in Bulgaria il governo è sotto accusa per la gestione dell'emergenza. Più a valle lungo il fiume, i villaggi di Botevo e Simeonovo sono completamente isolati perché le vie di collegamento sono sommerse dall'acqua.

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