Danza sul ghiaccio scende in pista la «new generation»

Lei dice che lui è un po’ aggressivo. Lui ribatte che lei è molto ostinata. Eppure quando si prendono per mano, e a parlarsi sono gli occhi, c'è un solo grosso rischio: che sotto i pattini il ghiaccio si sciolga per la passione della loro danza. Non chiamatelo amore, ma impegno: medaglia d'oro alle ultime Universiadi di Torino, sorprendente ottavo posto agli Europei di Varsavia poche settimane fa, Anna Cappellini, 19 anni, e Luca Lanotte, classe 1985, studiano da campioni: pattinaggio, danza sul ghiaccio. L'amore non c’entra o meglio non c’entra più: fidanzatini per oltre 2 anni, si separavano solo per pattinare. Poi quando «è finita nella vita» hanno capito che la loro, più che d'amore, era una storia sul ghiaccio.
Sabato sera all'Agorà di Milano, insieme a Luca e Anna, sono scesi in pista molti altri campioni. Dopo Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio, Milano vanta una nuova generazione vincente: Valentina Marchei, argento alle Universiadi e quinta agli Europei di Varsavia, Karel Zelenka, settimo a Varsavia, Laura Magitteri e Ondrej Hotarek, noni sempre a Varsavia, fino alle speranze di domani, come la piccola Francesca Rio, solo 15 anni e già un titolo italiano junior. Al Forum di Assago, dove Anna e Luca si allenano per la Ssd, le iscrizioni ai corsi sono lievitate del 20%. Sciami di bimbe in colorate calzamaglie, si allungano sulle punte per sbirciare dalla balaustra gli ultimi allenamenti dei «grandi»: due o tre sessioni al dì sul ghiaccio, nel mezzo palestra e lezioni di danza. La vita di Anna, Luca & Co è tutta qui al Forum. «Abito a Como - spiega Anna - mi alzo anche alle 5.30, ma per ora preferisco stare con mio padre e con mia sorella Alice che, da quando mamma non c'è più, sta facendo tanti sacrifici per me». Lei ha un chilo di frutta e poco meno di due bistecche al giorno per restare sotto i 50 chili, «e evitare che mi spacchi la schiena nei sollevamenti», commenta Luca, sbranando un trancio di pizza. I sacrifici sono tanti per entrambi, eppure Anna e Luca non avrebbero fatto altro: «Ho cominciato per imitare mia sorella che faceva pattinaggio sincronizzato - dice Luca -. Trovo che sia uno sport vero, bello, anche per un ragazzo».
Ad allenarli sono Barbara Riboldi e Roberto Pelizzola, già «regista» dei successi di Barbara Fusar Poli e Maurizio Margaglio e di Federica Faiella e Massimiliano Scali. «Il piazzamento agli Europei ha dato ad Anna e Luca sicurezza: prima c'erano cose che ritenevano di non poter fare. Ora ci credono e lavorano ancora più sodo».
Il prossimo impegno agonistico fa venire i brividi: dal 19 al 25 marzo Tokyo ospita i Mondiali. Anna e Luca riproporranno, come programma libero, quel tip tap in cui Luca è incespicato a Varsavia: «Volevo morire», dice lui, ma Anna lo corregge: «Quando si sbaglia, la colpa è di entrambi.

E poi, litigando non si vince!».

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