Danzando nel sogno delle «Metamorfosi»

A cavallo del tempo, della fantasia e della letteratura, per scoprire l'assoluta modernità dei miti. L'intuizione del grande coreografo francese Frédéric Flamand, direttore del Ballet National de Marseille, prende forma plastica in Metamorphoses, lo spettacolo in cartellone agli Arcimboldi domani e dopodomani (ore 21, info 02-641142212), per le Giornate della Danza. Sono i 246 racconti, scanditi in dodicimila versi, delle Metamorfosi di Ovidio a fare da universo «onirico» nella messa in scena studiata da Flamand in collaborazione con i fratelli designer brasiliani Humberto e Fernando Campana: «Ho divorato le Metamorfosi durante l'infanzia - spiega il coreografo -. Sono un'opera ancora attualissima, che ha il potere di riportarci ai miti contemporanei. Tutto sta nell'immergersi nell'immaginario di Ovidio attraverso tempi e spazi diversi». Un universo cangiante - quello immaginato dal latino Ovidio - affollato di divinità capricciose, di umani vittime dei loro appetiti, ma anche, in fondo, dotati di un fascinoso potere di attrazione verso gli inquilini dell'Olimpo: Apollo e Dafne, Fetonte, Perseo e Medusa, Pegaso, Diana e Atteone, Narciso, Pallade e Aracne, tutti protagonisti di una grande storia che è, semplicemente, la sublimazione dei desideri, delle tentazioni e delle contese tra bene e male, che da sempre si agitano nell'animo umano. Dal Caso e dalla conseguente nascita del Creato fino alla trasformazione in stella di Giulio Cesare, il poema di Ovidio sembra suggerire una fusione inscindibile tra divinità, uomo e natura; un mondo istintivo dove la danza si inserisce alla perfezione. Tutto ciò si materializza, in Metamorphoses, in una scenografia fatta di materiali elementari, poveri (plastica, velcro), in fusione perfetta tra danza e design, corpo umano e spazio.

Un progetto coerente con la parabola artistica di Frédéric Flamand, sempre attento al mondo dell'architettura e collaboratore di grandi architetti, come ad esempio Thom Mayne, Dominique Perraut e, buon ultima, l'irachena londinese Zaha Hadid. Mercoledì 29 (ore 15) al Pac di via Palestro, Flamand si confronterà col pubblico, in un incontro dal titolo «Danzare lo spazio, l'architettura, il design», moderato da Elisa Guzzo Vaccarino.

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