È passata la mezzanotte quando arrivano i dati sullaffluenza per le europee di Milano e provincia che si ferma al 69,9 per cento, in calo rispetto alla precedente tornata elettorale. «Non siamo distonici rispetto ai dati nazionali. Mi sembra che ci sia stato un calo un po dappertutto e che non sia una specificità di Milano o della Lombardia - commenta il capogruppo Pdl a Palazzo Isimbardi, Bruno Dapei -. Ogni risultato va ponderato per bene. Bisogna capire chi sono quelli che non hanno votato: è un astensionismo di sinistra o governativo? Ce lo dirà soltanto lo spoglio che è in atto». Insomma, non si tratta di una malattia di una o dellaltra parte politica milanese, ma di un trend nazionale. Non è scontato vincere al primo turno alle provinciali, ammette Dapei: «Le liste sono ventiquattro, quasi il doppio rispetto alle europee, e stare sopra il 50 per cento è difficile perché cè molta più dispersione» ma condivide in pieno il primo commento del candidato presidente a Palazzo Isimbardi Guido Podestà sul fatto che «ci sono possibilità che si passi al primo turno», ma «se anche ci fosse il ballottaggio, non ci impensierisce». «Due volte siamo andati al ballottaggio - continua Dapei - e una labbiamo vinta noi e laltra la sinistra. È un falso mito pensare che il centrodestra non possa vincere al secondo turno». E quindi, qualora ci fosse un ballottaggio, per tutto il centrodestra sarà una campagna elettorale pancia a terra. «Bisogna trasmettere ai cittadini questo messaggio che abbiamo un vantaggio. Sono i quindici giorni più vicini allestate, ma non è una missione impossibile.
Gli elettori capiranno che si deve votare anche al ballottaggio. Non sarà facile nemmeno per Penati: ha mandato messaggi ambigui allelettorato. Non so quali equilibrismi farà per portare dalla sua parte i moderati e sinceramente non vorrei essere nei suoi panni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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