La parola «saldi» si potrà pronunciare ufficialmente solo dal 5 gennaio. Ma di fatto gli sconti sono già cominciati da un pezzo. «È effetto della crisi» commenta Giorgio Montingelli (Unione del Commercio). I negozianti si sono inventati vari escamotage per poter scontare la merce e vendere il più possibile prima di Natale. Cè perfino chi manda lettere a casa dei clienti più fedeli annunciano promozioni «solo per te». Alcuni scrivono in vetrina «Vieni a vedere i nostri prezzi» oppure «Veniamo incontro a te». Messaggi che, in una sorta di codice massonico tra negoziante e acquirente, significano né più né meno che saldi fuori stagione.
Qualcuno espone anche i prezzi ribassati scritti alla rovescia sulletichetta dei capi. E il cliente sa che alla cassa avrà lo sconto rispetto al prezzo pieno. E poi ci sono le promozioni con le offerte al 30 per cento in meno. Insomma, più che un assaggio degli sconti che cominceranno a gennaio. «Ci sono tantissime offerte striscianti - conferma Montingelli - già da tutte le parti». E di fatto il 5 gennaio, gli affari migliori saranno già stati accalappiati dai clienti più svelti. «I saldi - aggiunge Montingelli - non saranno più roba da due ore di coda di fronte ai negozi. Non è più tempo per certe cose». O almeno, le code con tutta probabilità ci saranno ma solo di fronte alle boutique del quadrilatero ma saranno per lo più popolate da giapponesi e stranieri. I commercianti che non appartengono allélite delle griffe di lusso, si giocano la partita al meglio, con gli sconti occulti. E cercano di recuperare quel calo delle vendite di dicembre causato dalla crisi economica e aggravato dal blocco del traffico indetto durante il ponte di SantAmbrogio.
Intanto la giunta della Regione Lombardia ha approvato, su proposta dellassessore al Commercio, Turismo e Servizi Stefano Maullu, laggiornamento delle date delle vendite di fine stagione. «Il Pirellone - ha detto lassessore Maullu - con questa delibera ha recepito quanto stabilito a marzo dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, cioè una data unica per i saldi, uguale in tutta Italia». «In questo modo - ha sottolineato lassessore Maullu - si evitano viaggi da una Regione allaltra, che provocano, spesso, danni economici per le zone che iniziavano in ritardo le vendite di fine stagione».
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