Dattilo spinge la Signora E Del Piero fa il colpo

In fuorigioco il gol partita del capitano, Udinese furibonda con l’arbitro, espulso Muntari, negato un rigore a Vidigal

Dattilo spinge la Signora E Del Piero fa il colpo

Claudio De Carli

nostro inviato a Torino

Muntari aveva visto il giallo due minuti prima per un colpo a Camoranesi, quello su Nedved gli è stato fatale. Il ghanese indicava di aver preso la palla che stava rotolando oltre la linea del fallo laterale, mentre il ceco si rotolava in campo. Dattilo non ha avuto esitazioni, secondo giallo e rosso in successione. Tutta l’Udinese ha circondato Dattilo, Muntari si è sfilato la maglia e l’ha offerta all’arbitro, risoluto nella sua decisione come in una sola altra situazione. Era il 37’ del primo tempo, Cosmi si è trovato con dieci uomini che aveva fatto fatica a mettere assieme e ha iniziato a urlare come un’aquila.
Il secondo episodio al 25’ della ripresa quando, a tredici minuti dal suo ingresso, Del Piero ha realizzato in fuorigioco il suo gol numero 189. Tutta l’Udinese si è prima catapultata verso Contini, assistente opposto alla tribuna centrale, e poi verso Dattilo, nuovamente risoluto, che ha estratto il cartellino giallo per colpire De Sanctis, in assoluto il migliore dei 27 calciatori scesi in campo al Delle Alpi.
Due mazzate.
Alla fine sono saliti in sala stampa il patron Pozzo e l’allenatore Cosmi. Pozzo ha parlato per dieci minuti buoni, altri venti per Cosmi mentre fuori Capello era in attesa, seduto sulla poltroncina che tambureggiava le dita e sentiva tutto. Mezz’ora lì fuori, quasi una rivincita, quando Cosmi esce i due si abbracciano: «Devi ancora fare? - gli chiede Serse -. Mi spiace...».
Sul campo meglio i friulani, sono partiti forte, hanno resistito al ritorno di Emerson e compagni ma non sono riusciti a capire come gestire la metà campo avversaria, Buffon è uscito dal campo senza voto. Le difficoltà della Juventus sono state evidenti, l’Udinese non ha mai fatto capire che si trovava in inferiorità numerica, dopo il gol di Del Piero sono spariti i raccattapalle a bordo campo e dietro le porte, De Sanctis si è arrabbiato molto.
È stata anche una partita molto tattica, l’esperimento Camoranesi in mezzo al campo non ha funzionato ma Cosmi, ridotto in dieci, ha incaricato Candela di montare una marcatura a uomo sull’oriundo. Capello in quei minuti che hanno preceduto la fine del primo tempo, ha invertito i due esterni, Mutu a destra e Nedved a sinistra. Male entrambi per tutta la partita. Davanti Trezeguet è rientrato nella buca in cui si era rifugiato prima della tripletta di Ascoli, Ibrahimovic invece ha continuato a bisticciare con il pallone e ha fallito quelle poche occasioni che ha avuto, cogliendo comunque di testa una clamorosa traversa su punizione calciata da Camoranesi. Da mettere nel libro le prestazioni dei due centrali Felipe e Zapata, la tenacia di Candela e le quattro parate super di De Sanctis, due in successione, la prima su punizione di Del Piero, respinta, poi testa di Ibrahimovic deviata in calcio d’angolo. Ma commentare questa partita resta imbarazzante. Nella stessa area nella quale Del Piero ha segnato il gol del vantaggio, Di Natale si è visto annullare un gol per fuori gioco sacrosanto. E su Vidigal, 36’ st, Cannavaro ha messo in area tutto il repertorio che possiede a Buffon altrove e porta sguarnita.
Per celebrare i tre punti della Juve occorre scrivere di Del Piero, unica nota positiva assieme ai due centrali difensivi e a Emerson.

Ale ha fatto anche altre cose, tipo mettere un po’ di classe in una squadra senza testa, obnubilata dalle motivazioni dell’Udinese in crescita confermata. Ma se questa Juve non ha lasciato niente neppure questa volta, per l’Inter l’inseguimento resta sempre più arduo.

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