Tirato in ballo per la faccenda dei David di Donatello, «prorogati» di una settimana, dal 29 febbraio al 7 marzo, per far spazio al suo Grande grosso e Verdone, il comico romano fa il gran gesto e si ritira dalla gara. Vuole sottrarsi alle chiacchiere velenose. La scelta era nellaria, ieri lufficializzazione, daccordo con il produttore De Laurentiis. «Considero veramente umiliante vedere scritto che avrei bisogno di aiuto. Ho vinto 8 David, non ho mai avuto bisogno di spinte da parte di nessuno, in tutta la mia carriera. Laiuto lavrò solo ed esclusivamente dal film che ho fatto e del quale vado fiero», scandisce Verdone alle agenzie. Poi, però, si toglie un sassolino dallo scarpa, parlando «di lite condominiale da quattro soldi». Non basta. Già che cè, ricorda che «in passato sono state chieste identiche deroghe da chi oggi contesta la richiesta del mio produttore. Ma, con signorilità e rispetto, ritengo di mantenere unatmosfera pacifica di collaborazione con i miei colleghi, che stimo e per i quali tifo». I colleghi che un po se lerano presa, sentendosi penalizzati dallo spostamento di data per la presentazione dei film, decisa a maggioranza dal Consiglio direttivo dei David, sono Paolo Virzì e Sergio Rubini. Il primo firma Tutta la vita davanti, in uscita il 14 marzo, il secondo Colpo d'occhio, nelle sale il 21. A questo punto, risolto lincidente con un tocco di signorilità, è facile pronosticare un vantaggio inatteso per i rivali Nastri dargento.
Proprio ieri sè saputo, infatti, che potranno concorrere i titoli usciti entro il 30 aprile 2008 (cerimonia a Taormina il 14 giugno). Resta il nodo di fondo: dora in poi sarà meglio stabilire date fisse e certe per entrambi i premi, così da evitare il ripetersi di simili pastrocchi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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