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De Angelis: «Sempre più forti ma non siamo già in finale»

«Spithill e Greal stanno regatando molto bene, ma i meriti del nostro successo vanno ripartiti equamente fra le 17 persone dell’equipaggio»

da Valencia

Francesco de Angelis ha il sorriso del ragazzino che l’ha appena fatta grossa. Ieri, in conferenza stampa, sembrava qualche anno più giovane di quando, nel 2003, doveva spiegare come mai aveva una barca che non andava neanche a calci. Questa Luna Rossa, al momento, va proprio forte.
Si aspettava di andare così bene contro Bmw Oracle?
«In questo gioco non sai mai cosa sta per succedere. Questo è il bello. Non c’è nulla di scritto prima della partenza. Ci aspettavamo di avere regate difficili. Non pensavamo certo di avere sconti. Sono giornate difficili, con un avversario difficile. Quando uno torna con il punto a casa deve essere soddisfatto. Poi si gira pagina e il giorno dopo è tutto da rifare. Ogni giorno andiamo in acqua con la concentrazione che serve, per guadagnarci la pagnotta tutti i giorni».
Ancora una volta abbiamo visto una grande separazione tra le barche, a qualcuno potevano saltare le coronarie a vedervi così lontani.
«È un gioco in cui non sempre puoi applicare la stessa regola. Ci sono giornate che devi saper interpretare. Cose che vanno bene un giorno e non quello dopo. Questo rende la cosa complicata e bella da giocare. Questo è un campo di regata molto difficile. In effetti ieri si è visto alla fine: vicino alla boa le barche sono tornate molto vicine. Questo dimostra che il vento è stato molto costante. Non c’è stato né un salto di vento né un aumento di intensità decisivo per cambiare la carte in tavola».
Ma coprendo l’avversario non si va più sul sicuro?
«Ci sono delle condizioni in cui coprire significa anche pagare. Perché non è gratis, per farlo devi perdere qualcosa e magari, appunto, paghi troppo. E lo stesso vale al contrario dall’altra parte, per l’avversario quando attacca».
Sentite la presenza di Patrizio Bertelli quando sale a bordo come diciottesimo?
«Quando l’equipaggio è concentrato e sa quello che deve fare non si preoccupa di Bertelli...».
Vi sentite più veloci degli americani?
«La prima bolina era molto equilibrata, è una regata che si è giocata sulle virate nella seconda metà della bolina. Non ci sono stati dei grandi salti di vento né grossi buchi. Le nostre prestazioni erano molto simili».
Sembra che la vostra barca sia più veloce che all'inizio.
«Il progresso della barca non si ferma mai, ogni giorno impariamo, facciamo piccole modifiche».
Si sente ottimista?
«Noi siamo a meno di metà della serie... non dimentichiamolo. Siamo a quattro regate su nove. La gara è lunga ancora. Il bilancio lo facciamo alla fine».
James Spithill e Torben Greal sembrano in gran forma.
«L’equipaggio in barca concretizza il lavoro di tutti quelli che non ci sono.

James e Torben stanno regatando molto bene, ma l’equipaggio è fatto di diciassette persone».

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