De Biasi è l’elemento chiave Cairo: «Merita la riconferma»

da Livorno

Per il secondo anno consecutivo da quando è tornato in A, il Torino resta nel massimo campionato e non accadeva dal 1991. «Non è una grandissima soddisfazione – ha detto ieri il presidente Urbano Cairo – però è un altro gradino. Il primo fu la promozione, l’anno scorso ci siamo salvati, quest’anno speravamo in un qualcosa in più, ma ormai lo faremo nella prossima stagione. Che affronteremo ritoccando questa rosa senza fare rivoluzioni e con De Biasi, che confermo. Ringrazio comunque anche Novellino». L’uomo della provvidenza, De Biasi appunto, è il primo nome che va fatto raccontando la stagione del Torino. Col suo ritorno in panchina, a seguito dell’esonero di Novellino, i granata hanno fatti i punti decisivi per rimanere nella massima serie. Il secondo elemento è la rinascita di Rosina, che col vecchio tecnico era sparito. Invece, anche ieri, ha messo a segno un gol la cui facilità (a porta praticamente vuota) è inversamente proporzionale alla sua importanza (vitale). Il terzo elemento è stato il mercato di gennaio: senza Pisano e Diana, questa salvezza sarebbe stata molto più complessa di quello che è stata.

De Biasi, come detto, sarà ancora l’allenatore del Toro e a chi gli fa notare che è stato un pazzo ad accettare di tornare sulla panchina granata ha risposto: «Nella mia via non ho mai avuto una strada facile. Sono un uomo da azioni, non da Bot. Sono venuto al Toro perché credevo che questi ragazzi potessero fare di più e ora li ringrazio tutti».

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