De Corato blocca le ronde nere: «Mai nella nostra città»

Dall’inizio del 2009 una nuova impresa su quattro, nella provincia di Milano, è stata aperta da un ventenne. In sei mesi, 1.200 attività sono nate grazie all’intraprendenza di un ragazzo sotto i trent’anni. Significa nove tentativi al giorno. La metà questi tentativi, proviene dall’iniziativa di stranieri e donne.
Arrivano a Milano in cerca di una svolta giovani dalla Cina, dall’Albania, dal Brasile. Ma anche dalla Brianza, da Pavia, da Napoli e da Bari. La metà di loro, spiega un’indagine a corredo, sta per cambiare casa.
La Camera di Commercio di Milano ha diffuso questi dati ieri, dopo aver spulciato nel proprio registro delle imprese. Al Teatro della Scala, ha premiato oltre 400 imprenditori e tra questi un mucchio di ragazzi. La maggior parte di loro ha investito nella sanità, nei ristoranti e nei locali, nelle costruzioni. Per trovare lavoro, hanno provveduto a crearselo.
Due settimane fa, era stata la Camera di Commercio di Monza a rivelare che la crisi in Lombardia fa nascere 40 imprese al giorno, ad opera di cassaintegrati, donne e operai di aziende in declino. Ieri, per la categoria innovazione del premio Piazza Mercanti 2009, il riconoscimento della Cdc milanese è andato a Roberto Bonacini: un ingegnere meccanico che ha la gamba destra amputata e che dal 2007 progetta, produce e commercializza piedi in fibra di carbonio.


La sua vicenda, quella di stranieri, giovani, donne e operai licenziati: nei dati dei registri delle imprese, una miniera di storie. Ognuna potrebbe confermare quel doppio significato che, in cinese, ha la parola crisi: minaccia, e opportunità.

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