De Corato «Sì agli ingressi, ma solo se sostenibili»

«Che un immigrato su 4 viva in Lombardia e 1 su 6 a Milano (e in alcuni quartieri 1 su 3) dà la dimensione epocale di cosa è stata l’immigrazione straniera in questi ultimi anni. E ci dovrebbe far interrogare sulle risposte da dare alla luce della paura che aumenta tra gli italiani come dice il rapporto Caritas». Il vicesindaco e assessore alla Sicurezza Riccardo De Corato analizza i dati del rapporto Caritas, e offre il «suo» modello. «La soluzione non può essere il multiculturalismo bocciato pure dalla stessa cancelliera tedesca Angela Merkel, ma l’immigrazione sostenibile. Pensare di spalancare le porte indistintamente a tutti agli immigrati senza valutarne le conseguenze in termini di sicurezza e maggiori costi sociali quella sì è una chimera».
«I problemi di integrazione - spiega ancora De Corato - accomunano ormai le più grandi città europee: Berlino, Londra, Parigi, Amsterdam, ma anche Bruxelles, Malmoe. Le porte spalancate a tutti generano xenofobia. Con 50 mila clandestini presenti a Milano i flussi sono già ampiamente fuori misura senza che ci sia il bisogno di allargarli ulteriormente. E abbreviare la cittadinanza, come vorrebbero alcuni, è solo il grimaldello per regolarizzare altri irregolari o attuare furberie e abusi con la scusa del ricongiungimento familiare».


«Rispettare le leggi italiane, la dignità della donna e dei minori, condividere i valori dell'Occidente - conclide il vicesindaco -, è il primo passo. Non ci sarà mai posto per assurdità giuridiche come i tribunali islamici, con la sharia che rientra dalla finestra, come accade in Inghilterra, amaramente pentita di queste scelte».

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