Gianluigi Nuzzi
da Milano
Il rapporto verrà presentato domattina alla Biblioteca Nazionale di Roma. Per lEurispes, lIstituto di studi politici economici e sociali, è un appuntamento di rilievo, forse il più importante dellanno. Viene infatti ufficialmente presentato il «Rapporto Italia 2006», 1.300 pagine per diagnosticare la salute del Paese nei suoi gangli più vitali: dalla sanità al lavoro, affrontando quindi i temi più delicati per la sfida nellanno appena iniziato.
Questa volta tra i vari contributi, uno farà discutere. Nel comitato di direzione, infatti, figura anche Francesco De Lorenzo, lex ministro della Sanità, che, dopo esser tornato a novembre a insegnare allUniversità di Napoli, ha ora seguito da coordinatore il primo capitolo del Rapporto, quello dedicato a due argomenti centrali: Salute e Benessere. De Lorenzo, che dopo Tangentopoli ha lasciato la politica, oggi si dedica ai malati oncologici dalla presidenza dellAimac, lassociazione italiani malati di cancro. Con successi e impegni per sensibilizzare lopinione pubblica, come, ad esempio, la recente introduzione nel nostro calendario della giornata nazionale dedicata a questi malati, alla tutela dei loro diritti e al loro inserimento nel tessuto del lavoro.
In Italia, ogni anno 270mila persone sono colpite dal cancro: nel 2010 arriveranno a 400mila. Ed è questo uno dei temi affrontati nella sezione «Salute e benessere» quando De Lorenzo si sofferma sulloncologia e sulla necessità di riconsiderare i cambiamenti per meglio affrontare la patologia.
Processi di invecchiamento della popolazione, terapie innovative, nuovi bisogni dei malati imporrebbero, invece, sempre per il presidente di Aimac, una rivisitazione degli aspetti legislativi. Con unattenzione anche alla devolution, che per il professore va ripensata. Non ci si può più basare, è un altro dei concetti sostenuti da De Lorenzo, sullidea di sanità uguale per tutte le regioni. Andrebbero invece colte le differenze, lincidenza regione per regione delle diverse malattie, per saper incidere in maniera diversificata sul territorio.
In un altro capitolo si sottolinea la necessità di coinvolgere gli enti locali in questa nuova mappatura della sanità. De Lorenzo critica anche la gestione delle Asl che spesso vedono nomine di direttori generali inadeguate, rispetto ai compiti e alle mansioni.
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