Roma - Candidato e indagato. L’ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris è indagato per le ipotesi di reato di concorso in abuso d’ufficio e interruzione di pubblico servizio, in relazione all’inchiesta avviata lo scorso dicembre dalla procura generale di Catanzaro, che indagò per i medesimi reati anche sette pm della procura di Salerno, tra cui l’ex procuratore Luigi Apicella. Anche i sette magistrati salernitani sono indagati a Roma. La vicenda si riferisce alla cosidetta guerra tra le procure di Catanzaro e Salerno. Gli atti che riguardano De Magistris e i pm salernitani sono stati trasmessi alla procura capitolina nello scorso mese di febbraio per competenza territoriale, in quanto De Magistris, che ieri ha annunciato che si candiderà alle elezioni europee con l’Italia dei Valori, è giudice al tribunale del riesame di Napoli.
La replica De Magistris si candida per difendersi dalle nuove indagini a suo carico? Per l’ex pm, che proprio oggi ha presentato la sua candidatura a Roma per le europee, è il contrario: "Prendo atto che la notizia esce proprio il giorno in cui viene presentata la mia candidatura, ma sono abituato a questo e altro" è la sua risposta. A proposito del suo futuro impegno politico, il magistrato conclude: "Non mi faccio condizionare da vicende che non hanno alcun fondamento".
Mancino contro l'ex pm "A mio avviso è preferibile che sia stabilito il divieto di rietrare nell’ordine giudiziario e sia garantita, a domanda, la mobilità nella pubblica amministrazione nella funzione e nel ruolo pressapoco corrispondenti a quelli di provenienza". È quanto ha affermato il vice presidente del Csm, Nicola Mancino, durante la discussione in plenum sull’aspettativa richiesta da De Magistris per candidarsi alle europee con l’Italia dei Valori.
Necessario disciplinare la materia "L’esigenza che esprimo - ha detto Mancino, che si è espresso a
favore del collocamento in aspettativa dell’ex pm - è che sia
disciplinata l’ipotesi del parlamentare che vuole tornare a fare il
magistrato". Con la mobilità nella pubblica amministrazione, invece
secondo Mancino, "la pubblica amministrazione recupera un
patrimonio di esperienze e di professionalità e la magistratura perde
un giudice divenuto parte".
De Magistris: "Scelta irreversibile" "Per me
questa è una scelta di vita, irreversibile. Ora posso fare qualcosa
per il paese in pericolo con la democrazia a rischio". Così il pm Luigi
de Magistris ha spiegato che non tornerà in magistratura, in
risposta alla richiesta di Mancino. "La mia - ha spiegato - è una
sconfitta della magistratura. La svolta c’è stata quando ho capito
che non si voleva andare a fondo nelle inchieste. Ma da
un’apparente sconfitta - ha aggiunto - ho capito di avere una
grande opportunita".
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