De Rossi, una dichiarazione d’amore: «Niente Arsenal, voglio solo la Roma»

In un momento come questo, una dichiarazione d’amore è quello che ci vuole per tenere su il morale dei tifosi. Se poi quella dichiarazione arriva da un pezzo da novanta come Daniele De Rossi, è decisamente meglio. Ieri, nel corso di una conferenza stampa, il centrocampista della Nazionale ha parlato chiaro: su di lui le sirene inglesi bardate Arsenal non hanno alcun effetto, nemmeno se portano in dote al club capitolino la bella cifra di 40 milioni di euro. «La Roma mi ha dichiarato incedibile - ha spiegato - e io ho solo voglia di stare qui. Il discorso cambierebbe se mi volessero cedere, ma la società mi ha sempre confermato».
Così, mentre da più parti viene stigmatizzato un certo presunto disinteresse per le sorti giallorosse da parte dell’attuale proprietà, ci pensano i protagonisti, quelli che scendono in campo e scrivono le sorti degli incontri, a rasserenare gli animi, a suggerire che non c’è nulla da temere, che non è il tempo dei catastrofismi. Partendo magari dai segnali positivi visti contro il Gent: «Era importante iniziare con una vittoria - commenta De Rossi - e invertire il trend dell’anno scorso, quando le partite erano facili e ci incartavamo da soli». Di più, anzi di meglio: «Avere 40mila persone a un match di fine luglio ti fa capire quanto affetto meritano i nostri tifosi».
Con il mercato bloccato e la necessità, prima o poi, di fare cassa è senz’altro giusto rimanere con i piedi per terra, ma senza flagellarsi: «A livello di organico - chiarisce il giocatore - ci siamo allontanati da Inter, Milan e Juve. Questo scarto era stato annullato negli anni scorsi, per questo ora ce la dovremo giocare con altre squadre come Fiorentina, Genoa e Lazio». Insomma si mira al quarto posto.
Capitolo cessioni: De Rossi non si tira indietro a commentare l’approdo di Cruz sulla sponda biancoceleste del Tevere, nonostante i corteggiamenti da parte del suo club e i segnali lanciati da Spalletti: «Cruz è un grande giocatore, può succedere di perdere un derby di mercato». E a proposito di perdite, mai come ora Aquilani sembra lontano da Trigoria. «Non so bene i dettagli - chiosa il mediano - e se la trattativa è reale. Tutti i suoi guai ce lo hanno fatto un po’ dimenticare, ma sono sicuro che se andasse via lo rimpiangeremmo».
Oltre Aquilani, sempre più vicino al Liverpool, potrebbe fare i bagagli anche Baptista. Lo voleva il Panathinaikos, ma lui ha declinato l’offerta. Però, di fronte a una proposta del Milan dove ha molti estimatori, potrebbe cedere. Il suo manager ha smentito ieri con fermezza questa voce, ma non sono escluse sorprese. Per quanto riguarda il mercato in entrata, invece, ci sarebbe stato un contatto indiretto tra la Sensi e il Real Madrid per l’attaccante Negredo, rientrato dal prestito all’Almeria. Per la retroguardia sarebbe invece vitale il tesseramento di un difensore centrale: piace l’uruguaiano Lugano, che è svincolato, oppure l’argentino Burdisso o il francese Kaboul.

Intanto buone notizie arrivano dall’infermeria: Vucinic, che contro il Gent aveva potuto disputare solo uno scampolo di partita a causa di un problema al ginocchio, si è allenato col gruppo senza problemi. Per il match di ritorno, in programma giovedì (diretta su Retequattro dalle 20.45), Spalletti potrà contare pure su Brighi. Ancora fermi ai box Baptista, Menez e Okaka.

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