De Santis a Facchetti: «Ma un derby riuscirete a vincerlo?»

INTER
Facchetti-Pairetto 17/03/2005
Pairetto: «Pronto»
Facchetti: «Sì, Pierluigi»
P: «Ciao Giacintro»
F: «Tu mi avevi chiamato stamattina?»
P: «No ti avevo chiamato martedì Giacinto ma solo per farti un in bocca al lupo»
F: «Ah, io ho visto stamattina ho provato a chiamare ma era spento»
P: «No perché ero qui a Coverciano che avevamo tutti gli arbitri dell’est europeo, abbiamo una ventina di arbitri dell’est europeo che sono qui per uno stage che facciamo per... da ieri oggi e domani e sabato e quindi... ma era solo per questo, volevo solo farti un in bocca al lupo per martedì sera che giocherai una partita importante. Ho detto lo saluto, gli faccio un in bocca al lupo. Poi ho pensato martedì pomeriggio sicuramente avrà tre miliardi di cose da fare, eran le quattro le tre e mazza prima della partita»
F: «Io stamattina sulle telefonate ricevute..»
P: «Sì suonava libero e non rispondevi ma ho pensato che avessi tantissimo da fare quel giorno lì era proprio solo un in bocca al lupo perché speravo che veramente superaste il turno perché so quanto è importante andare avanti anche in Champions.. insomma che aiuta moralmente»
F: «Speriamo speriamo»
P: «... E anche se non ne avete bisogno anche economicamente... Però insomma aiuta sempre anche se non siete una di quelle società... però fa bene»
F: «Abbiamo bisogno, perdiamo sempre tanti soldi, cavoli»
P: «Appunto quello serve a perderne un po’ meno se non altro e poi avete fatto bene»
F: «Sì eh, domani andiamo su»
P: «Eh sì domani c’è il sorteggio speriamo che non ci sia un derby, guarda»
F: «Eh spero anch’io»
P: «Un derby nel senso sia con l’una che con l’altra»
F: «Sì con le italiane, spero di fare una finale con un’italiana»
P: «Ecco magari davvero»
F: «Speriamo speriamo, bene grazie allora»
P: «Comunque bravi, sono proprio contento davvero»
F: «Ci sentiamo nei prossimi giorni»
P: «Sì ci sentiamo nei prossimi giorni d’accordo Giacinto»
F: «Va bene grazie»
P: «In bocca al lupo»
F: «Ciao»

Facchetti-Pairetto 02/03/2005
Facchetti: «Pronto?»
Pairetto: «Giacinto scusa se ti disturbo la domenica mattina sono Gigi Pairetto»
F: «Ciao ciao non c’è problema»
P: «Scusami davvero volevo chiederti se era possibile avere due biglietti per oggi eventualmente cancello cinque come...»
F: «Sì sì a nome?»
P: «Notabella, Notabella Franco»
F: «Aspetta eh...»
P: «Scusami lo so che la domenica mattina... so che non è il massimo.. Notabella Franco»
F: «Non c’è problema, va bene»
P: «Ho visto il derby, porca miseria, mannaggia, sotto il profilo economico è un business incredibile»
F: «Eh ho capito ma era più bello...»
P: «... Sotto il profilo emotivo è uno stress»
F: «Sarebbe stato bello alla finale»
P: «Eh certo»
F: «Va beh comunque vediamo di giocarcela. Abbiamo più noi da guadagnare che loro»
P: «Sì questo è vero hai ragione»
F: «Da questa cosa abbiamo più noi...
P: «Sì questo è vero non c’è dubbio perché se uno superasse il turno sarebbe veramente un’annata andata in porto ecco»
F: «Sì andrebbe a vanificare...»
P: «Sì se vogliamo sì, un po’ qualche amarezza, qualche pareggio qui e là è vero... certo sarà... ho visto che son già tutti in fibrillazione. Leggevo stamattina già richieste di biglietti è una cosa pazzesca»
F: «Sì sì ieri hanno già cominciato a telefonare»
P: «Immagino»
F: «Ma va beh...»
P: «Bene, ti ringrazio molto scusami se ti ho disturbato stamattina che è un momento magari particolare»
F: «Non c’è problema»
P: «Grazie ancora Giacinto a presto ciao e in bocca al lupo»
F: «Ciao ciao»

12/04/2005
Messaggio in segreteria telefonica: «Ciao Giacinto sono Gigi Pairetto ho visto la tua chiamata e non sono arrivato in tempo ci sentiamo quando vuoi ciao»

31/03/2005
Messaggio sulla segreteria telefonica: «Ciao Giacinto sono Gigi Pairetto ci sentiamo dopo, ciao grazie»

Facchetti-Pairetto 31/03/2005
Pairetto: «Pronto?»
Facchetti: «Ciao Gigi?»
P: «Ciao»
F: «Ti avevo richiamato non ero riuscito a prendere in tempo»
P: «Infatti... infatti...»
F: «Come stai?»
P: «Insomma abbastanza... abbastanza»
F: «Abbastanza bene... Senti sei stato via per qualche partita?»
P: «Sì in Inghilterra, Inghilterra-Nord Irlanda e dell’under 21 era Inghilterra-Germania»
F: «Ah, ho capito»
F: «Ah beh sono due anticipi importanti»
P: «Ah ma devo dirti che la Nord Irlanda è però veramente...»
F: «Scarso»
P: «Sì... mamma mia... sì sono proprio...mentre è stata molto bella la partita tra le due under 21, due belle squadre le under 21...»
F: «Ho capito...»
P: «Sia gli uni che gli altri hanno bei giocatori»
F: «Ah ho capito.. Senti mi han detto che viene Volker Roth a fare l’osservatore qui da noi»
P: «La seconda però»
F: «Ah la seconda?»
P: «Aspetta no no no però scusami la prima, scusami la prima la seconda la seconda ci sarà Nikolay Levnicov»
F: «Come osservatore?»
P: «Sì sì»
F: «E i tre arbitri come sono?
P: «Dunque c’è Sars la prima»
F: «Sì«
P: «Il francese... che guarda ultimamente sta facendo bene devo dirti la verità è uno in crescita mentre per la seconda che sarà probabilmente la più decisiva c’è Merk»
F: «Ah»
P: «Che è il massimo che Markus Merk»
F: «Ho capito»
P: «È il meglio in questo momento che c’è in Europa che la seconda insomma... anche la prima conta non scherziamo però la seconda è quella che decide... che può essere avere dei risvolti molto più... molto più sai bene o male la prima molto più tattica più ma la seconda è quella risolutiva come sempre quindi...»
F: «Eh eh infatti»
P: «Infatti, quindi si decide un po’ in carrozza la prima«
F: «Sì sì va bene senti poi vediamo per sabato»
P: «Sì anche sabato è importante»
F: «Eh si se riusciamo...»
P: «Noi mettiamo già tutti arbitri internazionali perché credo metteremo insieme le partite quelle sai Milan-Inter e anche perché dobbiamo mettere insieme quelle perché per mettere dentro Collina nel gruppo dobbiamo mettere dentro tutte quelle di sabato perché non ci può essere quelle di domenica perché lui arbitra martedì»
F: «Eh già»
P: «Quindi uno che arbitra martedì non può dirigere la domenica quindi anche se mettessimo anche solo una partita a rischio va a finire in quella di domenica»
F: «Ah è chiaro»
P: «Non c’è dubbio ecco e allora dobbiamo metterci tutte le partite di sabato quindi credo mettere tutte quelle di sabato quindi metteremo le tre di sabato poi non so vediamo se aggiungere una di B o meno, sai adesso la B gioca anche di sabato»
F: «Ah sì»
P: «Quindi ecco ci può stare e domenica ci sono un paio di partite c’è Torino che gioca con l’Empoli e si giocano un po’la.. e Perugia Ternana quindi ci sono un paio di gare toste.. Va bene!»
F: «Ok allora ci sentiamo»
P: «Ci sentiamo presto»
F: «Ciao»
P: «Ci sentiamo presto»
F: «Ciao Gigi»
F: «Ciao in bocca al lupo».

PALERMO
Foschi-De Santis 25/02/2005
Foschi: «Pronto?»
De Santis: «Pronto. Come stai?»
F: «Chi è?»
D.S: «Massimo, chi è? Ho trovato la chiamata tua».
F: «Ti ho chiamato perché mi voglio complimentare per la partita che ti han dato»
D.S: «Eh, mo’ bisogna farla bene»
F: «Se ti han dato quella partita lì vuol dire che sei il numero uno in Italia»
D.S: «(....)per forza. Allora tutto bene?»
F: «Tutto bene, io vado di corsa adesso e ti volevo dire lunedì ci sentiamo forse perché mercoledì passo a Parma dalle parti tue»
D.S: «Va bene»
F: «Comunque volevo complimentarmi per la partita che ti han dato»
D.S: «Ti ringrazio»
F.: «Volevo complimentarmi»
D.S: «Grazie»
F.: «Un abbraccione e un abbraccio»
D.S: «Ciao, Ciao
Foschi-De Santis 14/04/2005
De Santis: «Pronto!»
Foschi: «Massimo?»
D.S: «Allora, come stai?»
F: «Ma io, sono a letto, son qua davanti a un camino, guardavo l’agenda... e una vita che non sento Massimo, devo fargli un saluto...»
D.S.: «Ehhh»
F: «Come stai Massimo?»
D.S: «Bene tu?»
F: «Disturbo, disturbo, dove sei?»
D.S: «No, no, ma che scherzi, ho finito ora l’allenamento»
F: «Mh, niente, sono ad Amsterdam»
D.S: «Ah!»
F: «Ieri ho visto il Milan, poi ho visto il Psv. Oggi guardo la Svezia, lì con gli spagnoli là»
D.S: «Ti guardi di tutto, oh!»
F: «Massì allora, adesso son qua che aspetto»
D.S: «C’è Rosetti che arbitra stasera lì?»
F: «Sì, però bene bene bene»
D.S: «Hai capito?»
F: «Non so nemmemo l’arbitro, l’altro giorno ho parlato con Vito, io, avevo una cosa, avevo una cosa mia personale no?»
D.S.: «Sì»
F: «No? Quando non riesco, perché è una cosa, voglio solo, capisci... quand’è che ci vediamo...»
D.S: «Dai, tu me lo dici, me lo fai sapere»
F: «Per me è difficile, per te è difficile»
D.S.: «Tanto adesso ci organizziamo, tutto sommato le cose all’estero si fermano, un pochetto»
F: «Senti, come stai tu, bene?»
D.S: «Bene, no, no, in perfetta forma»
F: «Bene, dai volevo farti un saluto e niente...»
D.S.: «Dai possiamo vederci presto»
F: «Ok»
D.S: «Perfetto»
F: «Sei in forma?»
D.S: «Smagliante»
F: «Ti sei allenato?»
D.S: «Mamma mia oh»
F: «Che tempo fa in Italia?»
D.S: «Bello»
F: «Buono?»
D.S: «Tutto sole, pensa»
F: «Bello»
D.S: «Sole, sole, caldo, si sta veramente bene. Quando rientri tu?»
F: «Io rientro domani e vado su alla Malpensa e poi sabato sera sono...»
D.S: «Essi»
F: «O rientro a casa lì da lui, dal presidente lì a dormire e vado con lui sabato o altrimenti se mi viene a prendere qualcuno...»
D.S: «Così vai diretto»
F: «Vado con una macchina...»
D.S.: «Ok e dai oh, basta che ci vediamo dai?»
F: «A presto Massimo»
D.S: «Ciao, buon proseguimento»
F: «A presto»
D.S: «Ciao, ciao»

Foschi-Pairetto

06/01/2005
Pairetto: «Pronto?»
Foschi: «Gigi... Gigi... Sono Rino Foschi, Gigi».
P: «Ciao Rino».
F: «Ti disturbo, ma se non ti chiamo adesso dopo non dormo la notte e bisogna che ti chiami subito. Gigi, è successo un fattaccio ancora oggi che io sai (mancata espulsione del portiere per mani fuori area e rigore non dato dall’arbitro Pieri al Palermo per mani di un difensore, ndr)... È venerdì, sai, l’hai visto l’episodio nostro come è stato? L’ha trasmesso la Rai».
P: «Sì».
F: «Io, parlando, sono stato correttissimo con lui, perché non è che l’ho mandato... Gli ho detto: vabbé, se tu pensi così... Sembra che io quando dico le robe sogno. Non dico mai niente, vi sostengo tutti, ma se sei lì a un metro come fai a non... a far passare che il portiere non è fuori porta? È un’azione da gol. Io non lo so, non so cosa dirti, Gigi, domenica abbiamo il Milan, c’ho un presidente che io, ti dico, mi sento più in manicomio che... E cosa debbo dirti? Se non chiamo te Gigi, se non chiamo te, Gigi, come devo fare, come devo fare?».
P: «Non lo so, però è un episodio di una partita, cazzo, quel tuo giocatore che ha sbagliato quel gol che lo faceva anche mia figlia in carrozzella davvero. Adesso facciamo le cose pari: allora dovresti prendere il giocatore e non farlo più giocare. È vero o no, Rino?»
F: «Hai ragione. Se tu mi parli di quello che è avvenuto...».
P: «Rino io ti dico lui ha fatto...»
F: «Quando io ho parlato con lui, l’ho trattato bene, sono stato lì mezz’ora l’ho trattato benissimo».
P: «Me l’ha detto, me l’ha detto. Però ci sta, voglio dire, è chiaro, hai ragione, e quello era rigore e espulsione, scusa era espulsione del portiere perché era fuori. Ma sai che lui anzi mi diceva che lui non aveva ancora rivisto l’episodio quando m’ha chiamato m’ha detto: guarda, c’è questo episodio che non so come sia, mi dicono che sia fuori, però io non ho proprio avuto la sensazione e l’assistente, che lì è più l’assistente che gli dovrebbe dare la posizione... Ma tu dalla panchina hai visto che era fuori lì?».
F: «No, no io dalla panchina ho detto a Colucci che non ho visto niente».
P: «Perché si vede solo da...»
F: «Tanto è vero che, pensa da come sono fatto con gli arbitri, allora cosa è successo».
P: «Infatti mi ha detto che tu ti sei un po’ incazzato alla fine perché dicevi che non era abbastanza il recupero».
F: «Sì, sì prima sono venuti da me i miei giocatori e m’hanno confermato che era fuori. Non sono convinto, quindi state tranquilli...».
P: «Anche lui era convinto che fosse fuori, dentro scusami, non fosse fuori. Però era fuori, hai ragione Rino».
F: «Se io l’ho lasciato con un bacio, gli ho detto guarda capita di sbagliare. Però quando ho visto che lui era così indeciso, quando io l’ho visto così demoralizzato, allora mi schiero dalla sua parte Gigi, e non voglio che... Poi si va sui giornali il presidente mi chiama, io non voglio... E lui dice “lo chiamo io Pairetto”... Glielo dico io non si preoccupi».
P: «Sì, ma questo diglielo che lo abbiamo visto anche noi. Dispiace, siamo i primi ad essere dispiaciuti perché... ma anche l’arbitro se avesse chiara una cosa del genere, figurati, ma che senso ha non mettere fuori uno, Rino? È un non senso non metterlo fuori, capisci Rino?».
F: «Io vorrei che tu capissi la mia posizione».
P: «Capisco la tua posizione».
F: «Chi è l’unica persona cui posso parlare? Sei te. Io nemmeno[NOTE][/NOTE]... È successo come quando Farina ha dato gol... Questo devo far capire, è la verità».
P: «È la verità. Rivedendosi poi, pensa se un arbitro può... questo la prende fuori e non caccia via l’uomo? Allora bisogna essere masochisti, capisci Rino? Bisogna proprio che siamo dei coglioni».
F: «Siamo dei coglioni. Lui ha visto che lo ha salutato, gli ha fatto un grande abbraccio».
P: Perché anche Guidolin si è comportato benissimo, è andato a salutare, gli ha detto si è comportato bene come partita, poi l’episodio hai ragione, io non so adesso, c’è la partita voi l’avete perduta quindi la vedete...»
F: «L’unica persona che io posso chiamare sei te».
P: «Ma tu mi puoi chiamare sempre perché poi so come sei, so che persona sei, sei uno che si arrabbia un minuto poi sa con chi ha a che fare».
F: «Io vi voglio difendere, perché lo so che voi...»
P: «Noi facciamo del nostro meglio per far bene e poi magari facciamo qualche volta delle cagatone».
F: «Fate il massimo, lo so. Fate il massimo».
P: Una partita così alla fine uno deve tirar fuori l’episodio dove si ha torto. Perché hai ragione, si ha torto, però è un episodio, dove magari ne ha presi altri non so dico 20 benissimo però quello che rimane è quello lì negativo. Mi metto anche nei tuoi panni e capisco la situazione. Poi capisco anche la situazione in cui sei con questo presidente che non è facile, è una persona onesta, ma non è facile».
F: «È una persona bravissima e onesta però se gli va giù la catena dopo mi fa dei danni a me perché io non voglio ho un rapporto con voi, con Bergamo, con te, con gli arbitri, io ho un rapporto e lo voglio mantenere. Sono vostro amico e voglio non chiamarvi... Io la prossima volta che ti chiamo voglio dire: Gigi, è stato un grande un grande arbitro, ho perso ma è stato un grande. Questo voglio dirti, Gigi. “Però adesso domenica c’è il Milan”, mi fa, “c’è il Milan, vuoi vedere che...”. Ma, presidente, che cazzo dice? Il Milan è di prima fascia e ci sarà un arbitro. Ma stia tranquillo, ma stia tranquillo... Cosa vuoi...».
P: «Senti, speriamo in un arbitro buono».
F: «Ma lui se ci dai Collina o Rosetti lui è contento matto».
P: «Lo so, ma non è mica facile... Senti, Rino, guarda che è una troiata incredibile, detto fra di noi, vedi che io non ho mai detto niente ai giornali perché a me non piace andar sui giornali, ma il sorteggio è una sciocchezza, fatto così a tre fasce, è una cosa... è incredibile».
F: «Tu hai la possibilità di cambiarli, di fare un qualcosa giusto, stai tranquillo, hai l’appoggio di tanta gente che tu non puoi immaginare perché devi fare un qualcosa, devi cambiare un qualcosa di quello che non sei convinto. Loro parlano fuori i pappagalli, dal di fuori che fanno? I professori , vogliono fare i professori».
P: «Sì, sì».
F: «È come se tu dicessi al tuo allenatore... Lui ha una rosa, lui protegge gli undici che vanno in campo. Ma che senso ha?».
P: «Comunque dai, dai domani facciamo l’altro sorteggio».
F: «Un abbraccio Gigi».
P: «Un abbraccio anche a te».

Foschi-Pairetto

08/03/2005
Foschi: «Pronto?»
Pairetto: «Rino?»
F: «Chi è?»
P: «Sono Gigi Pairetto».
F: «Uellà ciao Gigi! Come stai?».
P: «Ogni tanto...».
F: «Sto facendo arrabbiare la donna degli altri, io son sempre in movimento, lo sai, lo sai, che mi sento un altro, io dico, che non c’è nessuno come me».
P: «Un arbitro vagabondo, devo dire, perché, ogni tanto, ti comporti non da arbitro poi..».
F: «Dimmi cos’è successo? Cos’è successo?».
P: «Ogni tanto, lo sai che in campo...».
F: «No, no, no...».
P: «Reggio Calabria non è tanto tenpo fa».
F: «No, no, no».
P: «Poi ti passa subito, tu hai un vantaggio grosso che, ti incazzi subito in capo poi sei veramente una cara persona che ti fa...».
F: «Gigi però...».
P: «Che è molto meglio di quei signori che te la tirano nel sedere più tardi».
F: «È vero. Ma guarda che a Reggio Calabria...».
P: «Ma sto scherzando».
F: «Domenica ti cercavo perché volevo spiegazioni del gol. Collina è un grande, è un grande e... niente. A me piace da matti perché io vedo, perché so le difficoltà che oggi hanno gli arbitri a fare sto lavoro: enormi. Dimmi, dimmi».
P: «Ascolta, ti rompo le scatole per la partita con l’Inter...».
F: «Domenica sera?»
P: «Se tu mi fai un miracolo di due...».
F: «Sì».
P: «Riesci? Come puoi».
F: «Ci mancherebbe non lo facessi per te. Dimmi nome e cognome, faccio la busta».
P: «Allora, so che Defeudis è quello che me l’ha chiesto. Però, ti dico, guarda. Ti posso richiamare per darti il cognome?».
F: «Mi puoi richiamare anche, mi richiami il più tardi possibile, anche venerdì mattina».
P: «L’importante che io possa dirgli che ci sono».
F: «Tu mi richiami venerdì, sabato. Ma scherzi, Gigi, mi offendi se però non mi dici questa roba qua».
P: «Io ti ringrazio perché poi ti disturbo sempre per le partite importanti, quindi so che...».
F: «Non è un problema».
P: «Sai che anche da noi a volte la gente viene per le partita più importante che per quella un po’ meno».
F: «Ci sentiamo sabato, lo metto da parte io».
P: «Grazie».
F: «Ok?».
P: «Grazie mille, a presto».
F: «Un abbraccio».

Foschi-Pairetto

02/04/2005
Pairetto: «Sì»
Foschi: «Gigi sono io Foschi avevo riprovato a chiamarti ma... Ho avuto un’altra telefonata dall’arbitro di Cesena perché sono un po’ agitato, ti chiedo un consiglio».
P: «Dimmi»
F: «Coinvolgo anche l’arbitro se sputtano e dico la verità di Tarazzi il guardalinee che riceve dal Cesena. Io sono sicuro di quello che dico. Coinvolgo anche l’arbitro?»
P: «E sì per forza».
F: Io non voglio coinvolgere l’arbitro però avvisalo. Io stavolta ho i fatti uguali identici perché so tutto. Tardelli o non Tardelli ... Io ti dico Gigi stavolta vado in Lega e faccio un casino perchè qualcuno deve reagire. Questi guardalinee hanno rotto il c... Ieri sera l’assistente era prevenuto, ha fatto tutto che aveva detto prima a una persona. A me non interessa gli amici comuni con Tardelli quello che han fatto. Hanno fatto una porcata incredibile ieri sera a Cesena. Gigi io ti parlo, io l’arbitro lo lascio stare è stato... perchè ha fatto delle robe incredibili anche lui. Tu devi solo dire all’arbitro: Foschi è molto incazzato. Da Palermo andrà da Galliani e il sistema lo cambiamo, lo cambiamo. Ti giuro che lo cambiamo. Vado da Carraro lo cambiamo. Perché è una vergogna, è un furto incredibile. Quel guardalinee è un delinquente che va radiato».
P: «Se parli così non posso starti ad ascoltare se parli in questo modo Rino».
F: «Io parlo come amico e non c’entri niente te».
P: «Non puoi dire queste cose se c’è qualche cosa che non va prendi e vai e fai una denuncia».
F: «Ho paura, Gigi, di coinvolgere l’arbitro e di far parlare le prime pagine di tutta Italia. Ho una gran paura. Io non voglio fare ’ste robe qua».

LIVORNO
Spinelli-Bergamo

08/02/2005
Spinelli: «Dottor Bergamo»
Bergamo: «Sì»
S: «Sono Spinelli buongiorno».
B: «Buongiorno presidente».
S: «È a Livorno?».
B: «Cosa sta succedendo? Sì sono a Livorno».
S: «Ci possiamo vedere cinque minuti?».
B: «Sì, pomeriggio o come?».
S: «Io sto arrivando fra mezz’ora tre quarti d’ora. Lei è in ufficio?»
B: «Sono in ufficio tra un’oretta non so verso mezzogiorno e mezza così. Lei a che ora arriva?».
S: «Va bene, io arrivo molto prima. Va bene ci vediamo alle 12 ce la fa? Perché alle 12 e mezza poi c’ho Donadoni».
B: «Alle 12 penso di sì perché anch’io sto muovendomi da un cliente».
S: «Allora vengo da lei alle 12 va bene?».
B: «Va bene, d’accordo».
S: «Grazie dottore».
B: «Niente».



BRESCIA
Governato-Pairetto

gennaio 2005
Governato: «Si sono Nello...»
Pairetto: «Ciao come va?»
G: «Come è andata?»
P: «Collina».
G: «Ah ah ah..e meglio di così...

Senti ti volevo dire ma lo hai letto ieri il Corriere dello Sport?».
P: «Sì».
G: «Ma è vero, avete litigato?».
P: «Ma assolutamente no... ma fammi ridere..questi buttano sempre merda».
G: «Ma quella di ieri era parecchia...».

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