De Sica e Ferilli risate a Cortina in attesa di un serial tv

Roma Si torna a Cortina, dove tutto ebbe inizio, con i Vanzina a imprimere l’originario suggello di qualità al cinepanettone più classico del 2011. Così Vacanze di Natale a Cortina, regia di Neri Parenti e cast brillante (Christian De Sica e Sabrina Ferilli), domani sbarcherà nelle sale con 750 copie, nella speranza di riprendersi lo scettro al box-office. «Contro i cinepanettoni l’anno scorso c’era odio e attesa che morisse, così abbiamo ideato una commedia sull’oggi: usando bene gli attori, si può fare qualcosa di carino», dice Enrico Vanzina, che insieme al fratello garantisce alla Filmauro di De Laurentiis un buon numero di risate. Ambientata nell’Italia di oggi, con la crisi sullo sfondo, la storia inizia con un’autista siciliano (Dario Bandiera), assunto da un faccendiere (Ivano Marescotti), che deve chiudere in fretta un accordo con un magnate russo del gas, in vacanza sui monti con sua moglie. A Cortina bivaccano anche due coppie di parenti in lite, perché di mezzo c’è una vincita milionaria ai "Pacchi" televisivi e i soldi dividono, mentre sulle Tofane villeggiano pure i coniugi Covelli (Christian De Sica, starring il solito farfallone e Sabrina Ferilli come moglie decisa), con le figlie e il cane: equivoci, gag e musiche firmate da Bob Sinclar. «L’età c’è. Ho sempre interpretato i farfalloni, ora faccio il cornuto. Lo faccio con la Ferilli: che me frega a me?», scherza Christian, che essendosi trovato in perfetto accordo artistico con la Ferillona, annuncia una loro serie televisiva. Non mancano, in Vacanze di Natale a Cortina, «i giovani miserabili, che sognano ancora la Cortina del conte Nuvoletti, ormai scomparsa», spiegano i Vanzina, che senza malizia hanno immesso nel film la battuta: «Morto un papi, se ne fa un altro». E vibra Sabrina Ferilli, miniabito e capelli lunghissimi, mentre difende a spada tratta la smaltata confezione di questo cinepanettone. «Qui c’è un impianto produttivo e registico impressionante: i film nazionalpopolari comunque incassano e meritano rispetto, benevolenza e attenzione», specifica l’attrice, mandando un siluro alle «iene dattilografe» (copyright: D’Alema), che se continuano a criticare simili prodotti, prima o poi faranno «le conferenze stampa con gli americani e i loro traduttori soltanto». Non c’è trippa per gatti, insomma: stavolta tutti hanno lavorato al loro meglio e toccherebbe andarli a vedere, stando alla Ferilli, anche per difendere il prodotto nazionale.

Sebbene quest’anno gli scenari siano italiani - quindi, niente Sudafrica, India o Miami -, il film pare sia costato più dei precedenti. Anche perché, mancando la neve a Cortina, la produzione ha dovuto ordinare a Londra massicce quantità di neve finta, fatta con l’imbottitura dei pannolini per bebè.

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