Debiti Enel S&P abbassa il «rating»

da Milano

Seduta in lieve rialzo per Enel: il gruppo guidato da Fulvio Conti ha chiuso con un progresso marginale (più 0,39% a 8,23 euro). A mercato chiuso l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha tagliato il giudizio di lungo termine di Enel e della controllata spagnola Endesa a «A-» da «A». Sempre ieri Dresdner Kleinwort ha alzato il rating a «buy» con un target price a 9,3 euro, Cheuvreux lo ha portato a 9,6 euro, confermando «selected list» e WestLb lo ha abbassato da «add» a «hold», con prezzo obiettivo a 9 euro. Secondo Standard&Poor’s il rating rimane in entrambi i casi sotto osservazione con «implicazioni negative». Il giudizio a breve è stato abbassato da «A-1» ad «A-2» per le due società, ma non è più sotto osservazione. La revisione dei giudizi, afferma un comunicato, è conseguenza dell’acquisizione del 67% di Endesa da parte di Enel che ha «indebolito il profilo finanziario» del gruppo; pesano anche le acquisizioni in Russia. Come risultato della campagna acquisti, spiega l’agenzia di rating, il debito di Enel dovrebbe crescere fino a circa 60 miliardi a fine 2007, «con una significativa crescita» rispetto agli 11,7 miliardi della fine del 2006. Dresdner Kleinwort ha invece rivisto le stime su Enel aumentando il rating a «buy» da «add» e il target price a 9,3 euro per azione da 8,2: la decisione è stata presa all’indomani della presentazione delle sinergie di Endesa fatta a Londra dall’amministratore delegato del gruppo Fulvio Conti.

«La nostra raccomandazione è basata sulla convinzione che i prezzi all’ingrosso dell’energia rimarranno elevati in Italia nel medio termine - dicono gli analisti di DK - ci aspettiamo una regolazione favorevole nella distribuzione, oltre che significative sinergie derivanti da Endesa».

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