L'ultimo capitolo della guerra commerciale tra Sky e Mediaset ha come teatro il Sudafrica e i campionati mondiali di calcio della prossima estate. Mediaset aveva chiesto alla società di Rupert Murdoch di poter trasmettere le partite a pagamento sui canali «premium» del digitale terrestre. Sky possiede tali diritti ma non li sfrutta in quanto può trasmettere soltanto sulla piattaforma satellitare. La tv del magnate australiano, tuttavia, ha opposto un secco rifiuto senza neppure aprire una trattativa commerciale. Così la società di Cologno Monzese ha deciso di affidare la controversia a un arbitrato internazionale presso la Camera di commercio di Parigi.
La storia di questi diritti, che riguardano i mondiali del 2010 e anche quelli brasiliani del 2014, è complessa. Li aveva acquistati la Rai ancora nel 2005: un affare da 350 milioni di euro. Nel novembre 2008 Viale Mazzini aveva ceduto parte del pacchetto a Sky rientrando di una quota consistente dell'investimento. In base all'accordo, l'emittente satellitare avrebbe trasmesso tutte le 39 partite del mondiale in esclusiva per gli abbonati, mentre la tv di Stato avrebbe mandato in onda in chiaro e in alta definizione i 25 match più interessanti, cioè gli incontri dell'Italia e le fasi finali. Per altri 45 milioni di euro, invece, Sky cedeva alla Rai i diritti in chiaro delle Olimpiadi invernali di Vancouver 2010 e di quelle estive di Londra 2012.
Lo scorso novembre, definite le 32 squadre che avrebbero giocato in Sudafrica, Mediaset si è fatta avanti per ottenere i diritti di trasmissione sulla «pay-tv» satellitare. A dicembre l'emittente controllata da Fininvest si è rivolta alla Rai, che ha fatto sapere di aver ceduto a Sky l'intero pacchetto dei diritti a pagamento, cioè satellitare più digitale. La società di Murdoch ha risposto soltanto il 23 febbraio scorso con una lettera che non ammetteva margini di trattativa: nessuna intenzione di cedere i diritti pay per il digitale terrestre.
Ieri si è saputo che Mediaset ha deciso di imboccare la strada dell'arbitrato internazionale per dirimere la vertenza. Secondo i manager di Cologno, la mancata cessione dei diritti costituisce una violazione degli impegni presi da Sky con la Commissione europea al tempo della fusione tra Telepiù e Stream. Poiché Sky nacque come società monopolista nella trasmissione satellitare (e lo è ancora), Bruxelles impose alcuni vincoli antitrust. Uno di questi impedisce alla piattaforma satellitare di mantenere in esclusiva diritti che non esercita: per esempio quelli relativi al digitale terrestre. La Camera di commercio internazionale di Parigi è la sede indicata dalla stessa tv di Murdoch come foro dove risolvere eventuali controversie sugli impegni assunti davanti alla Commissione europea.
Lo scontro sul calcio mondiale segue un altro contenzioso tra le due televisioni riguardante il canale «Cielo» che Sky trasmette anche sul digitale terrestre benché sia autorizzata a operare soltanto sul satellite. La battaglia è apertissima: è di pochi giorni fa la notizia che il calcio a pagamento di Mediaset premium ha avuto più spettatori di Sky, mentre la scorsa estate aveva fatto scalpore il sorpasso di Sky su Mediaset quanto a ricavi.
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