Decollano Bilancio e Sea Nel Terzo polo sono in quattro e votano in tre modi diversi

Palazzo Marino approva il Bilancio preventivo 2011 e la giunta, convocata immediatamente dopo, dà il via libera alla cessione e quotazione in Borsa della Sea, la società che gestisce gli scali aeroportuali di Linate e Malpensa. Di cui Palazzo Marino detiene l’84 per cento del capitale. Voto favorevole del centrodestra, contrario il centrosinistra. Quelli del Terzo polo sono in quattro, ma votano in tre modi diversi: Manfredi Palmeri (Fli) astenuto come Pasquale Salvatore (Udc, come l’assessore Gianni Verga che invece in giunta il bilancio l’ha approvato)), Carlo Montalbetti (Api) contrario e Barbara Ciabò (Fli) assente. Soddisfatto il sindaco Letizia Moratti che ricorda come la delibera «sblocchi investimenti in opere pubbliche per centinaia di milioni di euro, dai grandi cantieri delle nuove metropolitane fino alle innumerevoli piccole manutenzioni di vie e strade». Senza, precisa il sindaco, «nessun aumento tariffario per i cittadini e mantenendo inalterata l’offerta dei servizi sociali». Con l’assessore al Bilancio, Giacomo Beretta che sottolinea come questo sia stato un passo decisivo «per consentire a Sea di avviare le procedure per la quotazione in Borsa. Un’operazione che permetterà alla società di rafforzare la propria posizione finanziaria e patrimoniale, supportandone il piano investimenti». Tra le linee di indirizzo poste nella modifica statutaria approvata dalla giunta per l’aumento di capitale e l’incarico a Sea della quotazione, il collocamento su territorio delle azioni e, come già votato nel Bilancio di previsione, il mantenimento del 51 per cento nelle casse del Comune che rimarrà così socio di riferimento. E, nel frattempo, la distribuzione di dividendi straordinari, con il Comune pronto a incassare 160 milioni di euro. Altri soldi arriveranno dalla cessione del 18 per cento detenuto dal Comune nella «Milano-Serravalle», la società che gestisce le tangenziali milanesi e l’autostrada per Genova. Altri 170 milioni di euro. Centrosinistra che grida alla «svendita dei gioielli di famiglia», ma il capogruppo del Pdl Giulio Gallera difende la scelta di «liberarsi di partecipazioni non strategiche». E parla di «un esempio di politica del centrodestra. Un bilancio del fare, nonostante 54 milioni di tagli nei trasferimenti». Col leghista Matteo Salvini che ricorda come Milano «sia l’unica città che nonostante il momento difficile non ha ritoccato tasse e tariffe, non applica l’addizionale Irpef e non ha aumentato il biglietto dell’Atm».
Ma tra destra e sinistra non c’è solo polemica. Grazie a un accordo saranno stanziati 10 milioni di euro per il Fondo anticrisi in aggiunta a quelli già inseriti nel bilancio. A questi si sommeranno ulteriori 15 milioni di stanziamenti, «a seguito della buona riuscita delle operazioni di valorizzazione del patrimonio comunale.

Per far fronte ai tagli imposti da governo e patto di stabilità - si legge in una nota del Comune -, e per garantire l’erogazione dei servizi senza aumentare le tariffe a carico dei cittadini, si farà ricorso all’entrata a regime del progetto, avviato nel 2010, per la definizione delle pratiche relative al condono del 2003, ai dividendi da partecipate, come gli oltre 80 milioni di euro di A2A, alla prosecuzione delle attività di valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune, con l’utilizzo di parte di eventuali plusvalenze realizzate per finanziare la parte corrente del bilancio per circa 135 milioni di euro».

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