Decreto anti crisi, sì in commissione Tremonti: «La caduta si sta fermando»

RomaL’ultimo bonus del decreto anticrisi - approvato ieri delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera - è nell’emendamento che spiana la strada alla moratoria dei crediti che le banche vantano nei confronti delle piccole e medie imprese. Entro 120 giorni, il ministero dell’Economia e l’Associazione bancaria dovranno stipulare una convenzione «per favorire l’adesione degli istituti di credito a pratiche finalizzate all’attenuazione degli oneri finanziari sulle piccole e medie imprese, anche in relazione ai tempi di pagamento degli importi dovuti». Le imprese avranno più tempo per pagare le rate dei prestiti bancari.
Una convenzione anti-strangolamento delle imprese, insomma, che nei giorni scorsi era stata al centro di un incontro fra Abi, Confindustria e ministero dell’Economia. E Giulio Tremonti, nel corso del suo intervento al Senato sul Dpef, precisa: se non si arriverà a un «avviso comune» sulla moratoria, il governo non concederà alle banche l’attesa norma fiscale sull’accantonamento dei crediti in perdita. «Se non c’è l’accordo, non agiremo ex ante», dice il ministro dell’Economia.
Gli ultimi emendamenti approvati in Commissione rendono più dettagliate alcune delle principali norme del decreto. Ad esempio, le agevolazioni fiscali della «Tremonti-ter» decadranno se i macchinari acquisiti in regime di detassazione vengono poi ceduti ad aziende di imprese extra-Ue. Ancora: le compensazioni automatiche fra debiti e crediti Iva sono limitate entro il tetto dei 15mila euro. Ridotti i tempi di affidamento dei contratti, per rendere più veloce la realizzazione delle opere pubbliche. Modificate anche le indagini erariali della Corte dei Conti, che protesta.
Consolerà gli automobilisti la sanatoria sulle multe fino al 2004, che potranno essere pagate senza interessi, ma con un aggio del 4% per l’agente di riscossione (nella sola città di Roma la sanatoria riguarderebbe 2 milioni e 700mila verbali). Ma attenzione: se avete più di 10 auto, il Fisco si interesserà di voi. Viene poi chiarita la norma della sanatoria su colf e badanti: per la regolarizzazione delle domestiche con un forfait di 500 euro, la soglia di reddito è di 20mila euro nel caso delle famiglie con un solo componente, e di 25mila euro nei casi di più familiari che percepiscono un reddito. Il tetto di reddito non vale per le badanti; la loro regolarizzazione può essere fatta anche da un componente della famiglia che non convive con la persone non autosufficiente. Una «stretta» sui venditori ambulanti consente loro di lavorare solo se in regola con la documentazione comunale: una norma che «mira a tutelare i veri commercianti e porre fine a un abusivismo latente».
L’insieme delle misure anticrisi - dallo «scudo fiscale» al meccanismo automatico per l’aumento dell’età di pensione - approda adesso nell’aula della Camera dove, quasi certamente, il governo farà ricorso al voto di fiducia. Tremonti giudica l’intervento sulle pensioni di «fondamentale importanza», che rappresenta un primo passo per la «strategia d’uscita» dalla crisi. L’adeguamento delle pensioni alle aspettative di vita, introdotto dal decreto, porta i conti pubblici italiani «a una condizione di maggiore stabilità in Europa». Tremonti conferma che le entrate fiscali tengono, la «caduta si sta fermando» e il bilancio, al netto della crisi, è in linea con gli impegni internazionali nonostante le emergenze: una per tutte quella dell’Abruzzo. Per affrontarla, ricorda Tremonti, il governo ha stanziato 8 miliardi di euro «che consideriamo sufficienti». Tutti gli interventi fatti dal governo, secondo il ministro, «sono positivi per la tenuta e la conservazione dell’apparato produttivo».
Il sostegno al sistema produttivo «resta prioritario», conferma il governatore di Bankitalia Mario Draghi, nella sua audizione al Senato sul Dpef: «Occorre - dice - evitarne un indebolimento strutturale; l’uscita dal mercato di un gran numero di imprese ridurrebbe il potenziale produttivo del Paese, con costi rilevanti», anche per i lavoratori. Draghi conferma nella sostanza le cifre indicate dal governo nel Dpef su crescita economica e disavanzo, che supererà il 5% del Pil. Il Dpef indica il duplice obiettivo di rafforzare la capacità di crescita economica, e di riequilibrare i conti pubblici: «È importante porre immediatamente le basi per conseguire questi risultati», osserva il governatore affermando poi che «gli interventi annunciati per le pensioni e i piani di riforma della pubblica amministrazione muovono in questa direzione». Sulle pensioni «va perseguito un deciso aumento dell’età».


L’economia ha affrontato in questi mesi una «recessione profonda» da cui si uscirà nel corso del 2010, con il ritorno alla crescita, conferma Draghi. «La fase di peggioramento sembra essersi arrestata, e vi sono alcuni segnali positivi», ma per una crescita sostenuta, conclude, «le riforme sono essenziali».

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