Finalmente. Dopo contorsionismi e acrobazie verbali di tutti i generi il decreto «salvaippica» (ma non solo), approdato al Senato, è legge dello Stato. Mi permetterei di ricordare un episodio che ho vissuto in prima persona, in quanto vicepresidente dellUnire, negli anni 1990/91. LUnire aveva perso in via definitiva (Cassazione), un ricorso di un ufficio delle imposte di Treviso, dove era contestato allUnire il mancato versamento di una quota del 20% di ritenuta alla fonte sui premi. Essendo soccombente, lUnire avrebbe dovuto pagare per diversi anni indietro, limporto della ritenuta non versata, più soprattasse e ammennicoli vari. Questo fatto significava la chiusura dellUnire. Presidente del Consiglio lonorevole Andreotti, ministro delle Finanze lonorevole Rino Formica, il quale ebbe un comportamento molto comprensivo nei nostri confronti. Anche se, sempre dallalbum dei ricordi, Formica, per non smentire il suo carattere di finto burbero, mi diceva: «Ma cosa posso fare nei confronti di voi che siete dei biscazzieri», ed io pazientemente a spiegargli quello che lui aveva perfettamente capito, che noi non eravamo biscazzieri ma allevatori. Alla fine aggiustarono la gravosa questione, con una leggina inserita nella Finanziaria del 1992, che sanava il contenzioso con il fisco, con lobbligo del pagamento del 4% sui premi versati dallUnire, quale ritenuta alla fonte, che tuttora regola il trattamento fiscale dellippica.
Sono passati ben sedici anni e ci siamo ritrovati in una strettoia molto più complessa che, soltanto grazie alla determinazione del ministro Zaia, abbiamo superato. Non senza rilevare però che continua ad essere difficoltoso far entrare nella testa delle persone che le cose sono radicalmente cambiate. LUnire ha recuperato il Derby di trotto, perso per gli scioperi, che secondo me non si sarebbe dovuto recuperare.
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