Deficit, prove tecniche di «rientro»

Prove di rientro a scapito del comparto sanità. Con l’assestamento di bilancio, licenziato ieri per approntare la copertura dello scostamento di 124 milioni di euro, la giunta regionale di Piero Marrazzo porterà a casa la prima tranche di finanziamenti governativi per il ripiano dell’extradeficit ammontante alla strabiliante cifra di 1 miliardo e 300 milioni di euro. Già, starà infatti alla definizione della manovra riuscire a competere con il disavanzo sanitario crescente anche se dal fronte dell’esecutivo arrivare (ma come potrebbe essere altrimenti?) soltanto rassicurazioni: «Il tutto senza aumentare le tasse - ha garantito l’assessore al Bilancio Luigi Nieri - e senza toccare i servizi essenziali per i cittadini». Questo perché «il recupero delle somme necessarie alla copertura è frutto di una manovra di contenimento sui costi della politica per buoni 297 milioni di euro».
Così almeno sembrerebbe a parole ma nei fatti, andando a scartabellare i vari provvedimenti emanati dall’esecutivo regionale in questi ultimi giorni, le cose starebbero diversamente. Altro che contenimento della spesa dedicata alla macchina regionale, altro che nessuna restrizione e nessuna tassa aggiuntiva. Macché, una buona fetta di fondi per la manovra di assestamento è stata pescata direttamente dal portafogli del personale sanitario. E tra loro ci andranno a rimettere soprattutto i più bravi e più laboriosi perché le risorse stornate fanno parte del pacchetto di indennità di produttività e di risultato che spettano al personale sanitario per il triennio 2007/2009: complessivamente sono 138.308.000 euro. Ossia per il 2007, già dal 1° settembre verranno accantonati 40 milioni di euro, per il 2008 altri 46 milioni e per il 2009 ulteriori 52.
In contemporanea alle Asl sono arrivate, dall’assessorato alla Sanità, disposizioni che producono nuove misure di risparmio. Anch’esse a scapito di chi lavora nel comparto: limitazione delle assunzioni anche in caso di cessazioni dal servizio, riduzione dei primariati e riallineamento delle risorse destinato dirigenza medica e infermieristica. Da queste voci al ribasso si producono, nel 2007, 181milioni di euro di risparmi, nel 2008 altri 243, e nel 2009 ben 316. In tutto altri 740milioni di euro. Mentre lo stipendio di medici e infermieri sarà costituito solo dalla famigerata paga base. Nulla di più. E su queste prospettive basta farsi i canonici due conti per dedurre che la manovra di ripiano per il disavanzo corrente si appoggia su queste nuove disposizioni. Infatti solo per quest’anno il risparmio prodotto dal congelamento dei «fondi premio» supera i 221 milioni di euro. Chissà cosa dirà adesso il personale medico che la scorsa settimana, in occasione della manifestazione sotto la sede della giunta regionale, aveva ricevuto pronte rassicurazioni proprio dell’assessore alla Sanità Augusto Battaglia che non avrebbe bloccato i fondi per la contrattazione integrativa. Infatti Battaglia quelli non l’ha toccati, si è rifatto su capitoli di spesa più limitati.

Le aziende sanitarie si stanno già attivando per eseguire le disposizioni ricevute mettendone a conoscenza i sindacati. Ed ecco che dal fronte sindacale il clima si scalda: la Fials annuncia un prossimo sciopero per contestare il metodo di riversare i costi della sanità sugli operatori.

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