Deflussi per 2,7 miliardi in febbraio ma il patrimonio dei fondi sale a 966

Nel mese di febbraio il patrimonio dell’industria del risparmio gestito passa da 948 a 966 miliardi di euro. Nonostante si siano registrati deflussi per 2,7 miliardi di euro (inferiori però ai 3,9 miliardi di gennaio), l’incremento del patrimonio è pari al 2% ed è stato possibile grazie al buon andamento dei mercati finanziari, sia azionari che obbligazionari, e per l’attività di gestione. Nel mese si registra una raccolta positiva per i fondi obbligazionari (1,4 miliardi di euro), mentre è in rosso per le altre macro categorie: fondi azionari (meno 679 milioni), bilanciati (meno 44 milioni), flessibili (meno 647 milioni), monetari (meno 1,6 miliardi) e fondi hedge (meno 237 milioni).
Saldo positivo, invece, per i prodotti di diritto estero 596 milioni), mentre quelli di diritto italiano segnano un rosso di 2,2 miliardi. Per effetto delle nuove sottoscrizioni e dei riscatti ma anche, e soprattutto, dell’andamento dei mercati finanziari e della gestione, in febbraio, rispetto a gennaio, è aumentata la quota di mercato dei fondi obbligazionari (dal 43,4% al 43,8%), degli azionari (dal 22,5% al 22,6%) e dei flessibili (dal 14,8% al 14,9%) ed è rimasta stabile per i fondi bilanciati (4,8%) e per gli hedge fund (2,2%): in contrazione, invece, la quota di mercato dei fondi monetari dall’11,1% di gennaio al 10,6% di febbraio.
Si segnalano poi deflussi per 1,7 e 1 miliardi di euro rispettivamente per le gestioni collettive e per le gestioni di portafoglio.

Nelle gestioni collettive, cioè quelle che comprendono i fondi aperti italiani ed esteri, il 64,7% del patrimonio, pari a 280 miliardi di euro, è investito in prodotti di diritto estero: i restanti 153 miliardi (pari al 35,3%) sono invece allocati in fondi di diritto italiano.

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