Degrado Questue, bivacco e barbecue Ecco Genova, città dei diritti. Dei rom

Degrado Questue, bivacco e barbecue  Ecco Genova, città dei diritti. Dei rom

Zingari che approfittano della sosta forzata dei veicoli ai semafori per assediare gli automobilisti a colpi di spazzola e straccio detergente (lurido); zingari che chiedono insistentemente ai passanti l’obolo, come fosse una sorta di tangente dovuta; zingari che bivaccano tranquillamente sotto gli alberi dei giardini di Brignole, stendono la biancheria, attrezzano il barbecue. E nessuno interviene, di quelli che, per legge, dovrebbero intervenire a mantenere l’ordine pubblico e il decoro, nella città «straordinaria, Genova più bella, più tua» descritta dal sindaco Marta Vincenzi. Lo segnalano i lettori (di cui pubblichiamo gli interventi all’interno), lo può constatare chiunque, anche in questi giorni in cui c’è il maggiore afflusso di turisti, e lo spettacolo offerto dalla città è davvero straordinario da molti punti di vista, ma per altri versi avvilente. In via Fiume e in via Brigata Liguria soprattutto, i nomadi hanno letteralmente preso possesso di porzioni di carreggiata, puntano le automobili, in particolare quelle che hanno donne al volante, giudicate più «condizionabili», e chiedono il pizzo a fronte di una spruzzata d’acqua sporca sul parabrezza.

La situazione - precisano ancora i lettori - va avanti così da più di un mese, senza che le proteste, i solleciti a far cessare lo sconcio ottengano risposta. La città dei diritti, sì. Magari ci dicessero «quali». «Di chi», invece, purtroppo lo vediamo da soli.

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