Delta del Niger, nuovo attacco contro oleodotto Shell

I ribelli del Mend hanno rivendicato con un comunicato un nuovo attacco contro l'oleodotto della Shell nella regione petrolifera del delta del Niger, nel sud della Nigeria. Il Movimento per l'emancipazione del delta del Niger (Mend), che opera nella regione e da anni colpisce le strutture dell'industria petrolifera - colpita più volte anche l'Agip -, spiega che si tratta della rappresaglia contro un'azione dei militari nigeriani. Ieri il primo attentato compiuto dal Mend contro un oleodotto della Dutch Shell ha contributo alla crescita del prezzo del greggio sui mercati internazionali a oltre 70 dollari al barile. L'attentato avveniva il giorno dopo una visita in Nigeria del presidente russo, Dmitri Medvedev, che, nell'ambito di una tournee in Africa, proprio in Nigeria ha incontrato il presidente Umaru Yar'Adua e siglato un accordo con la Nigerian National Petroleum Corporation (Nnpc), che prevede investimenti russi per "miliardi di dollari" in gas e petrolio nigeriani. Sempre ieri il presidente Yar'Adua, ha offerto un'amnistia ai ribelli che deporranno le armi. Oggi la nuova rivendicazione, inviata per email dal portavoce del Mend, Jomo Gbomo, nella quale si afferma che, malgrado e solo poche ore dopo l'amnistia del "comandante in capo", come viene chiamato il presidente Yar'Adua, le forze armate della task force congiunta nigeriana hanno compiuto una "spedizione punitiva" contro Agbeti, nel delta del Niger: "La loro missione - scrive il portavoce del Mend - era di trovare le abitazioni di coloro che vengono ritenuti militanti per raderle al suolo prima di qualsiasi amnistia". In risposta, si legge, alle 23.

00 (ora locale e italiana) di ieri, 25 giugno, "Piper Alpha ha continuato il suo attacco contro l'industria petrolifera facendo saltare in aria una seconda installazione petrolifera dei campi petroliferi offshore della Shell Afremo nel delta del Niger.

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