DELUSI Il risultato di questa continua incertezza è la delusione dell’elettorato più di sinistra

DELUSI Il risultato di questa continua incertezza è la delusione dell’elettorato più di sinistra

E con questa siamo a tre. Nel giro di una settimana la giunta Pisapia ha dato mirabile prova di acrobazie politiche. Piroette con doppi avvitamenti, spettacolari salti mortali, che si concludono sempre allo stesso modo: marcia indietro. Ieri è toccato agli aumenti sulle tariffe di occupazione del suolo pubblico, precipitati in media da 120 al 36%. Martedì si chiudeva la pantomima delle deleghe di Stefano Boeri, che è riuscito nel miracolo di riacquistare la fiducia del sindaco, rimettendo semplicemente le sue deleghe. «Il rapporto di fiducia è ir-ri-me-dia-bil-mente rotto» tuonava Pisapia venerdì dopo la giunta. Salvo poi rimangiarsi tutto quattro giorni dopo riconsegnando (manca ancora l’atto formale) all’archistar le deleghe a Cultura, Moda e Design. Come stupirsi poi se Boeri, che invece della poltrona ha perso per strada solo la delega all’Expo, non si senta «assessore dimezzato»? Chi si sentirebbe tale? Così sabato, con un doppio avvitamento, l’annunciata chiusura al traffico della Cerchia dei bastioni per l’emergenza smog, in nome del Mahatma Gandhi, viene cancellata con un colpo di (spugna) gomma.
Bastano un gesto, una parola alla scolorita amministrazione arancione per rimangiarsi mesi di campagna elettorale, promesse, linee politiche, ferree prese di posizione. «La forza d gentile del (non) cambiamento» a soli sei mesi dall’insediamento ha già stancato gli elettori, che protestano sul web, in piazza, agli incontri amareggiati «dalle promesse mancate». Ieri l’ennesimo copione con marcia indietro appunto sugli aumenti delle tariffe per l’occupazione del suolo pubblico. Scongiurato lo sciopero dei mercati scoperti, annunciato tra il 7 al 16 dicembre, quando si terrà una nuova assemblea dell’Apeca (Associazione Provinciale Esercenti il Commercio Ambulante). Due giorni fa gli ambulanti sono riusciti a strappare all’assessore al Commercio Franco d’Alfonso un netto sconto rispetto agli aumenti prospettati dal Cosap, il nuovo regolamento per l’occupazione del suolo pubblico. Gli aumenti restano, ma molto ridotti. E il pensiero vola alle estenuanti trattative tra Unione del Commercio e Palazzo Marino proprio sulle deroghe ai mezzi commerciali per il Ecotass, ops, Area C, che entrerà in vigore il 16 gennaio. Dietro gli annunci degli ecologisti duri e puri, capeggiati dall’assessore all’Ambiente Pierfrancesco Maran al grido di «niente sconti a nessuno», si lavorava dietro le quinte per regalare il pass ai commercianti. Deroga che fa il paio con la deroga al fermo dei diesel euro 3 nei 44 comuni del tavolo antismog coordinato dalla provincia di Milano, provvedimento che in piena emergenza inquinamento, ha fatto da palliativo all’annunciata e poi cancellata chiusura della Cerchia dei Bastioni.
D’Alfonso è stato inflessibile e indifferente solo alle proteste dall’Anaci: rimane la tassa sui passi carrai (da 378,80 euro per un condominio di periferia a 768,80 per il centro). Ecco allora che le stime fatte da Ambulanti e Unione del Commercio sugli aumenti previsti dalla divisione in 55 microzone ipotizzata dalla giunta Pisapia, che volavano fino al 227% per i dehor in vie centrali come in corso Vittorio Emanuele e al 120% nei mercati scoperti centrali come Papiniano sono stati riportati sulla terra.

In meno di una settimana le tariffe sono crollate tra il 36 e il 40%, forbice che potrebbe essere ancora più ridotta per ambulanti e edicole.
Una piroetta, un po’ di fumo qua e là, tanto per confondere le idee a tutti, e voilà la retromarcia è servita. Con tanto di Maalox per gli elettori.

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