La democrazia dei centri sociali: fischi a chi la pensa diversamente

Clima pesante ai festeggiamenti del 25 aprile. Corteo blindato a Milano: in piazza anche i centri sociali che innescano subito uno scontro con le forze dell'ordine. In corteo lo striscione "Cacciare il raìs". In piazza pure Simone Cavalcanti, uno dei ragazzi arrestati ad Arcore dopo gli scontri davanti alla residenza del premier. Fischi anche per Bersani: "Sei un venduto". L'Idv getta benzina sul fuoco e rievoca un clima da guerra civile lanciando un nuovo attacco. Il vero obiettivo è Berlusconi

La democrazia dei centri sociali: 
fischi a chi la pensa diversamente

Roma - Cercano lo scontro. Vogliono la liberazione dal regime berlusconiano. Scaldano la piazza per ribellarsi al duce Silvio. I colonnelli di Antonio Di Pietro sparano a zero contro il governo strumentalizzando le celebrazioni del 25 aprile, mentre a Milano scendono in piazza i centri sociali che subito innescano scontri con le forze dell'ordine ed espongono lo striscione "Cacciare il raìs". "Bisogna ricordare il 25 aprile per sradicare gli allarmanti rigurgiti fascisti", esorta il portavoce Idv Leoluca Orlando voltando le spalle all'appello lanciato dal ministro Gianfranco Rotondi di rispettare il 25 aprile che è "la festa di tutti gli italiani liberati dall’oppressione fascista". Lo stesso Di Pietro accusa il governo di un "golpe strisciante" che punta a uccidere la democrazia".

Clima pesante. Roma è stata tappezzata dai manifesti fascisti in cui le camicie nere armate sino ai denti augurano a tutti "Buona Pasquetta", a Milano invece una croce celtica è stata posta su una lapide della Resistenza. Clima teso, appunto. Tanto che il sindaco di Milano Letizia Moratti preferisce non sfilare in corteo, forse anche  per evitare i violenti attacchi subito l'anno scorso. Sulle note di Bella ciao gli antagonisti hanno infatti cercato di forzare il cordone della polizia ma sono stati subito contenuti. Lo striscione esposto dai centri sociali raffigura, alla scritta "Cacciare il rais è possibile", il volto di Berlusconi nelle sembianze di Joker. Il premier è infatti ritratto nella posa di mimare un mitra con le dita e ha il viso bianco proprio come l'acerrimo nemico di Batman. Non sono mancati i fischi per Pier Luigi Bersani, tacciato dagli antagonisti di essere un "venduto", e gli insulti contro la Brigata ebraica. Né sono mancate gli schiamazzi contro il sindaco Moratti ("Moratti a casa, libera Milano") non appena si è affacciata sul palco in piazza Duomo. Tra i manifestanti anche Simone Cavalcanti, uno dei due ragazzi arrestati ad Arcore lo scorso febbraio dopo le proteste del Popolo viola davanti alla residenza del premier.

E in questo clima pesantemente teso l'Idv cosa fa? Getta benzina sul fuoco e veicola l'odio anti Cav nella piazza del 25 aprile. Per Orlando "deve essere un patrimonio comune a tutte le forze politiche democratiche" tanto che "ognuno deve condannare fermamente gli attacchi alla Costituzione che si sono pericolosamente ripetuti negli ultimi giorni". "La vittoria sul nazifascismo dalla quale è scaturita la nostra Carta costituzionale è nel dna della nostra forza politica e i membri delle istituzioni - conclude - devono far fronte comune per difendere questo bene prezioso ultimamente troppo spesso minacciato". D'altra parte il capogruppo Felice Belisario chiarisce ancor meglio l'obiettivo della resistenza dipietrista: il "ducetto" di Arcore.

"L’Idv difende i principi democratici e costituzionali della nostra Repubblica, risorta dalle macerie del nazifascismo grazie alla straordinaria pagina della Resistenza, un patrimonio assoluto che rappresenta uno dei momenti più alti e intensi della nostra storia - tuona Belisario - chi non si riconosce in questi valori e sta cercando di cancellarli con leggi liberticide, sappia che in Parlamento troverà l’opposizione dei partigiani antiberlusconiani". Secondo l'esponente dell'Italia dei Valori, il Paese vive in una "grave crisi politica" dove "la democrazia ha un prezzo e le istituzioni fondamentali dell’ordine giudiziario e del Quirinale per il Pdl sono nemici da aggredire, è necessario mantenere vivi i principi di libertà e uguaglianza sanciti con l’abbattimento del regime mussoliniano".

Quindi la sentenza del tribunale dipietrista: "I post fascisti che non si vergognano di se stessi, vedi tale Lehner, fanno da camerieri al banchetto del ducetto di turno in cambio di qualche prebenda, per questo sono in minoranza tra i loro stessi seguaci".

Una vera e propria chiamata alle armi contro il governo e la maggioranza. Con questo spirito d'odio, infatti, l'Idv festeggia il 25 aprile e fomenta la piazza che, come dimostrano i fischi e gli insulti che hanno "colorato" il corteo di Milano, non aspetta altro che essere accesa. "Gli italiani devono riappropriarsi di quei diritti conquistati con il sangue il 25 aprile del 1945", grida Di Pietro spiegando che solo "dopo aver liberato di nuovo l’Italia, potremo festeggiare col cuore leggero il 25 aprile". E i dipietristi sembrano pensare alla guerra civile...
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