Medicina

La «dengue» minaccia anche l’Europa

Numerosi italiani non la conoscono, ma in molti Paesi la febbre dengue fa paura, è una malattia devastante, una autentica calamità. Ogni anno si registrano oltre 50 milioni di nuovi casi in tutto il mondo, con 500mila ricoveri e 24mila morti, soprattutto fra i bambini. Sono i dati Oms su questa infezione incurabile, causata da un parassita veicolato dalle zanzare. Dal 1970 ad oggi l’incidenza della malattia è aumentata di venti volte, e i Paesi colpiti sono saliti da 5 a 100. Nel 1970, solo cinque paesi del Sud-Est asiatico segnalarono casi di febbre dengue, dal 2007, la febbre dengue è endemica in più di cento Paesi. Un terzo della popolazione mondiale vive in zone a rischio di infezione, ma si sa poco sull’andamento e le dinamiche di diffusione del virus in situazioni di pandemia. La malattia di dengue all’apparenza è simile ad altre malattie febbrili in fase iniziale. Di origine virale, è causata da quattro virus molto simili ed è trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno, a loro volta, punto una persona infetta. Non si ha quindi contagio diretto tra esseri umani, anche se l’uomo è il principale ospite del virus che circola nel sangue della persona infetta per 2-7 giorni e in questo periodo la zanzara può prelevarlo e trasmetterlo ad altri. La dengue è conosciuta da oltre due secoli, ed è particolarmente presente durante e dopo la stagione delle piogge nelle zone tropicali e subtropicali di Africa, Sudest asiatico e Cina, India, Medioriente, America latina e centrale, Australia ed aree del Pacifico. In Europa, costituisce un pericolo in un’ottica di salute globale, dato che si manifesta come malattia di importazione, il cui incremento è dovuto all’aumentata frequenza degli spostamenti.
Nei giorni scorsi si è tenuto a Manila , nelle Filippine, un incontro scientifico al quale hanno partecipato ricercatori ed esperti infettivologi mondiali. Un vero confronto su diagnosi, cure e ricerca e la gestione dei pazienti, organizzato dal Novartis Institute for Tropical Diseases (Nitd), uno dei maggiori Centri di ricerca al mondo per lo studio delle malattie tropicali. Un organismo senza scopo di lucro, esclusivamente dedicato alle malattie dimenticate che affliggono il Sud del mondo: dengue, malaria e tbc resistente ai farmaci. In particolare, il gruppo di ricerca del Nitd si concentra sullo sviluppo di antivirali e lo studio di farmaci mirati che sono più efficaci e meno dispendiosi delle vaccinazioni di massa. L’Nitd appartiene al consorzio per la dengue, composto da 6 società di salute e ricerca che hanno unito le loro forze per combattere le più insidiose patologie tropicali.
A Manila per 4 giorni si è discusso dei problemi legati alla prevenzione della dengue. Normalmente la malattia dà luogo a febbre nell’arco di 5-6 giorni dalla puntura di zanzara, con temperature anche molto elevate. La febbre è accompagnata da mal di testa acuti, dolori vicino agli occhi, forti dolori muscolari e alle articolazioni, nausea e vomito, irritazioni della pelle che possono apparire sulla maggior parte del corpo dopo 3-4 giorni dall’insorgenza della febbre. I sintomi tipici sono spesso assenti nei bambini. La diagnosi è normalmente effettuata in base ai sintomi, ma può essere più accurata con la ricerca del virus o di anticorpi specifici in campioni di sangue. La malattia può svilupparsi con emorragie gravi che possono causare veri e propri collassi e a volte risultare fatali.
Un terzo della popolazione mondiale è attualmente a rischio di infezione. «È una malattia con un forte impatto sulla vita di milioni di persone, nelle regioni in via di sviluppo come in quelle sviluppate», afferma in una nota Paul Herrling, direttore ricerca corporate del gruppo farmaceutico svizzero Novartis e presidente del Nitd. «Il nostro impegno a lungo termine per cercare di ridurre il carico globale di questa malattia è parte della nostra Corporate Citizenship per migliorare l’accesso ai farmaci ». Ad oggi, per contrastare questa infezione non esistono vaccini disponibili o cure mirate. Per ridurre il rischio di epidemie di dengue, il mezzo più efficace è la lotta sistematica alla zanzara che funge da vettore. Ciò significa eliminare i ristagni d’acqua in prossimità delle zone abitate, ed effettuare disinfestazioni che riducano la popolazione delle zanzare Aedes.

È stata una malattia dimenticata per anni, che ora registra una preoccupante espansione.

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