In lacrime. Pentito. Pronto a restituire il denaro sottratto. Giuseppe Aronna, il «dentista dei vip» con studio in via Montenapoleone e clienti nella «Milano bene» (arrestato lo scorso 19 aprile assieme ad altre sei persone con laccusa di associazione per delinquere, furto, ricettazione e uso indebito di carte credito), «frana» davanti al giudice per le indagini preliminari Andrea Pellegrino e al pubblico ministero Antonio Sangermano. Nel corso dellinterrogatorio, infatti, il medico ammette parzialmente le proprie responsabilità. «Sono pentito - ripete piangendo - risarcirò fino allultimo euro».
Una versione che non ha convinto il gip Pellegrino, che ha respinto listanza di scarcerazione presentata dal legale di Aronna, lavvocato Giuseppe Fiorella. Il dentista riconosce i proprio errori. «Ho capito di aver sbagliato», dice. Quelle «strisciate» con carte di credito rubate, dunque, ci sono state. Tra i 200 e i 300mila euro il valore delle transazioni effettuate sul pos (lapparecchio in cui vengono passati bancomat e carte) dello studio di via Montenapoleone. «Ma è stato per un breve periodo», assicura il dentista. E, soprattutto, il principale responsabile del furto telematico sarebbe Luciano Ferrelli, suo autista e factotum, di cui si sarebbe ingenuamente fidato. «Quando ho notato delle irregolarità, ho capito e ho detto basta. Ora non ci dormo la notte».
Il pentimento di Aronna, tuttavia, viene considerato poco credibile dal giudice. Che sottolinea, invece, come il ruolo del dentista nellassociazione per delinquere sia «rilevante», tanto che avrebbe sollecitato la «raccolta» di nuove carte di credito, soprattutto ai danni di turisti statunitensi e giapponesi.
Infine, un dettaglio che lo avvicina a Fabrizio Corona, del quale era dentista.
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