Riva del Garda - La situazione delle carceri italiane è "fuori della Costituzione". La denuncia arriva dal ministro della Giustizia Angelino Alfano intervenendo al convegno Rete Italia in corso a Riva del Garda. "Siamo fuori dalla Costituzione riguardo al principio di umanità nell'esecuzione della pena", ha spiegato il ministro, che si batte per la costruzione di nuove carceri per migliorare le condizioni di vita dei detenuti. Sempre in materia di carceri Alfano ha ribadito il suo impegno a far uscire dagli istituti di pena i bambini rinchiusi con le loro mamme.
La capienza regolamentare degli istituti di pena in Italia è di 43.100 posti. A ieri, secondo i dati dell'associazione 'Antigone', i detenuti erano 60.570. Si tratta, secondo le percentuali del Sindacato autonomo di polizia, nel 51% dei casi di imputati, 46% di definitivi, 3% di internati. Il 28% dei detenuti presenti nelle carceri, secondo quanto riferisce 'Antigone', è tossicodipendente. I nuovi ingressi negli istituti di pena ammontano a circa mille al mese.
"Condividiamo pienamente l' affermazione del ministro Alfano sull'inumanità della pena scontata nelle carceri italiane ma la soluzione non è quella di costruirne di nuove, bensì di introdurre sanzioni alternative alla detenzione", dice Patrizio Gonnella, presidente dell'associazione "Antigone" che si batte per i diritti negli istituti di pena. "La soluzione scelta dal ministro - dice Gonnella - non può essere quella giusta se pensiamo che, la storia penitenziaria ci insegna che per costruire un nuovo carcere di 200-300 posti servono almeno dieci anni e 200 milioni di euro".
"Per la costruzione di nuovi istituti non c'é, dunque il tempo né le condizioni economiche", aggiunge Gonnella "visto che con la nuova legge sulla prostituzione e le norme del pacchetto sicurezza saranno molti di più degli attuali mille al mese, i nuovi ingressi in carcere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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