Quattro case di cura ciociare accreditate dalla Regione costrette a ridurre drasticamente i posti letto per «acuti». E questo malgrado la stessa Regione avesse concesso laccreditamento proprio perché queste strutture «operavano in maniera efficace e complementare con gli stessi ospedali di Frosinone». La denuncia arriva da Alfredo Pallone, vicecoordinatore regionale del Pdl e candidato alle elezioni europee nella circoscrizione Italia centrale.
Le cliniche in questione sono Villa Serena, SantAnna, Santa Teresa e Villa Gioia. «A seguito dei decreti commissariali di Marrazzo n.20/08 e n.25/08 - denuncia Pallone - queste case di cura sono state costrette, a ridurre considerevolmente i posti letto per acuti, fino a qualche tempo fa accreditati dalla stessa Regione Lazio». Una vessazione che, secondo Pallone «ha toccato soglie incredibili» ed è «consistita da parte di Marrazzo nellaverle obbligate a sottoscrivere intese di riconversione penalizzanti, pena la sospensione immediata dello stesso accreditamento che avrebbe in altri termini significato la loro chiusura e il consequenziale licenziamento delle maestranze ed impoverimento complessivo dei posti letto, già insufficienti, nella provincia di Frosinone. E fin qui il danno. La beffa è consistita e a tuttoggi consiste nellatteggiamento di scaricabarile che vede protagonisti lo stesso Marrazzo, lAsp ed il direttore generale dellAsl di Frosinone per far sì che non venga attuato quanto sottoscritto nella stessa intesa di riconversione, ovvero la parte riguardante lautorizzazione e laccreditamento della specialistica ambulatoriale Apa (accorpamenti di prestazioni ambulatoriali) e Pac (pacchetti ambulatoriali complessi), avendo oramai voluto ed ottenuto la immediata riduzione dei posti letto. La sfrontatezza è arrivata al punto che pur di non onorare quanto da loro sottoscritto, si nascondono dietro artifici e cavilli pretestuosi ed inesistenti, di fatto arrecando non solo danno alle case di cura, sia in termini di budget che occupazionali, ma soprattutto alla intera popolazione che vede allungarsi i tempi di attesa per ottenere le prestazioni sanitarie prescritte».
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