Il deputato conquista il posto fisso

Quei soli tre giorni da primo cittadino «abusivo» di Brescia non costeranno al Pd Paolo Corsini il suo seggio alla Camera. A Montecitorio infatti, quando c’è da difendere uno dei loro, sanno ancora ritrovare compattezza nel voto; come ieri, quando i deputati tutti (tranne quelli dell’Idv) hanno respinto la proposta di decadenza dell’onorevole per motivi di ineleggibilità. Così per Corsini, cui veniva addebitato di aver ritardato le sue dimissioni dalla carica di sindaco prima di candidarsi alle politiche del 2008, il precariato biennale è finito. Il deputato Pd avrebbe infatti dovuto dimettersi entro il 27 febbraio, ma lo fece solo il 7 marzo, quando decadde da sindaco firmando per la propria candidatura.

In questo modo il comune di Brescia non fu commissariato, e il comando passò nelle mani del vicesindaco Luigi Gaffurini fino alle elezioni amministrative. «Io da sindaco di Brescia mi sono dimesso la sera del 7 marzo - ha dichiarato Corsini -, appena tre giorni in più di quelli previsti. Contando i sabati e le domeniche, ho fatto il sindaco per tre giorni».

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