Lea Pericoli
È finita nel cuore di una lunga notte italiana lavventura di Davide Sanguinetti a Flushing Meadows. Lazzurro si è arreso in 3 ore di gioco a David Nalbandjan. Peccato perchè ancora una volta ci aveva fatto sognare. In testa per 6-4, Davide avrebbe potuto portare a casa il tie break della seconda partita e passare a condurre 2 set a 0. Se solo fosse riuscito a rimanere attaccato a quei magici piccoli 7 punti, chissà... Invece sullo score di un set pari la fatica si è fatta sentire e largentino è scivolato via con un semplice 6-4, 6-2. Corrado Barazzutti mi ha detto: «Sono felice per Sanguinetti. Ha giocato un torneo eccezionale. È stato un esempio per molti nostri giovani. Per quanto riguarda la Coppa Davis per ora preferisco non parlare. Fra qualche giorno deciderò le convocazioni».
È mia opinione o forse è una speranza, che la Federazione sia abbastanza forte da non cedere ad ingiustificate richieste di denaro da parte dei giocatori. Secondo me, gli aumenti si chiedono quando si possono ottenere grandi risultati o quando si diventa indispensabili. Non è il loro caso! I nostri tennisti sono stati bravi a uscire dallinferno della serie C ma non sono ancora pronti a rientrare in A. Contro la Spagna limpresa è quasi impossibile quindi tanto valeva non suscitare polemiche. Ma cè un dettaglio ancora più grave. I giocatori per partecipare alla Coppa Davis percepiscono un compenso stabilito dalla federazione internazionale secondo limportanza dellincontro. Un montepremi che aumenta man mano che si avanza nel tabellone dei vari gruppi. Quindi i nostri ragazzi vincendo con merito contro il Lussemburgo e il Marocco hanno già guadagnato un certo gruzzoletto, cosa che accade in ogni altro paese. Ma non cè ragione che allimprovviso un tennista o il suo manager si sveglino con ulteriori richieste, soprattutto perchè ogni giocatore ha sottoscrito un accordo e accettato di buongrado di difendere i colori della Patria (ahimè parola grossa), dietro un compenso ben stabilito. Come dice il mio amico Nicola Pietrangeli per gli azzurri la Coppa Davis è lunico vero momento dellanno in cui hanno stampa e televisione puntati su di loro. Ottima occasione per avere visibilità e sottoscrivere sponsorizzazioni.
È difficile che io mi schieri in maniera tanto decisa ma trovo profondamente scorretto che appena il nostro povero tennis ottiene il minimo successo venga travolto da polemiche che riguardano guarda caso sempre il denaro. Siamo in unera di professionisti. Ma proprio per questo credo sia doveroso pretendere che i professionisti rispettino le regole.
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