Derivati, il Comune di Milano chiede i danni a banche ed ex dirigenti

L'amministrazione si costituirà parte civile nel processo istruito contro quattro banche internazionali, undici manager e due ex funzionari dell’amministrazione imputati di truffa aggravata per le commissioni occulte di quattro derivati sottoscritti nel 2005 e incardinati a un bond di 1,6 miliardi di euro

Milano - Il Comune di Milano ha deciso di costituirsi parte civile nel processo istruito contro quattro banche internazionali, undici manager e due ex funzionari dell’amministrazione imputati di truffa aggravata per le commissioni occulte di quattro derivati sottoscritti nel 2005 e incardinati a un bond di 1,6 miliardi di euro. Palazzo Marino sarà patrocinata nella richiesta di risarcimento durante il dibattimento dagli avvocati Carlo Federico Grosso e Giuseppe Lombardi che il Comune aveva già scelto come propri legali nella causa civile intentata contro i quattro istituti di credito Jp Morgan, Depfa Bank, Deutsche Bank e Ubs. La costituzione di parte civile nel processo penale, come da tempo chiesto dall’opposizione, riguarderà tutti gli imputati, compresi quindi anche l’ex direttore generale Giorgio Porta e l’allora consulente Mauro Mauri, incaricato della ristrutturazione del debito comunale. Contemporaneamente l’assessore al Bilancio Giacomo Beretta ha confermato l’intenzione di stipulare un nuovo controderivato capace di annullare i rischi contabili dei quattro derivati in essere.

A tal proposito nel consuntivo di bilancio 2009 approvato oggi la Giunta ha deciso di destinare oltre 52 milioni di euro (quasi la metà dei 119 milioni di avanzo) a un fondo di accantonamento per la finanza derivata seguendo le indicazioni della Corte dei Conti. Da questo tesoretto, ora vincolato, potranno essere attinte risorse per la futura sottoscrizione del mirror-swap che convertirà in tasso fisso i quattro vecchi derivati.

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