Derivati, dissequestrati 108 milioni delle banche

Si sblocca la partita penale sui derivati. E di conseguenza, fa un passo avanti la trattativa fra il Comune e gli istituti di credito. Ieri, infatti, il giudice Oscar Magi - davanti al quale si celebra il processo alle quattro banche accusate di aver truffato Palazzo Marino - ha dissequestrato 108 milioni di euro che erano stati «congelati» dalla Procura. L’accordo tra le parti, a questo punto, può considerarsi percorribile.
La richiesta era stata presentata in mattinata da i legali di Ubs, Depfa, Morgan Stanley e Deutsche Bank (a cui è contestato il reato di truffa aggravata i danni dello Stato per un contratto di finanze derivata da 1,6 miliardi di euro sottoscritto nel 2005), per di perfezionare la transazione con il Comune che prevede il risarcimento di 400 milioni di euro. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo aveva dato parare favorevole al dissequestro («mostra un equilibrio degli interessi tra le parti contraenti»), a condizione però che la somma venga poi confiscata in caso di condanna delle banche alla fine del processo. A questo punto Palazzo Marino - che ieri era presente in aula nella persona del direttore generale Davide Corritore, anche lui fimatario per adesione dell’istanza di dissequestro - dovrebbe ritirare la costituzione di parte civile dal processo, che in ogni caso andrà avanti.


A metà febbraio, l’avvocatura del Comune aveva dato parere favorevole all’accordo raggiunto con gli istituti di credito che, in sostanza, porterebbe all’amministrazione tra i 400 e i 500 milioni di euro, e in totale 750 milioni di euro nei prossimi anni.

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