Cronaca locale

Derivati, truffa al Comune: 4 banche a giudizio

Per la prima volta a livello internazionale le banche saranno processate per i derivati. Il gup di Milano ha rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata 13 persone in relazione a presunte irregolarità nell’emissione di un bond da 1,7 miliardi dal Comune di Milano nel biennio 2005-2007

Derivati, truffa al Comune: 4 banche a giudizio

Milano - Per la prima volta a livello internazionale le banche saranno processate per i derivati. Il gup di Milano, Simone Luerti, ha rinviato a giudizio con l’accusa di truffa aggravata 13 persone (11 banchieri e 2 ex dipendenti del Comune di Milano) in relazione a presunte irregolarità nell’emissione di un bond da 1 miliardo e 785 milioni sottoscritto dal Comune di Milano nel biennio 2005-2007.

Tutti a processo Le quattro banche imputate sono: Ubs, Jp Morgan, Deutsche Bank e Depfa. Il giudice, nel disporre il giudizio per i quattro istituti di credito e 13 persone, tra cui undici banchieri e Giorgio Porta, l’ex city manager, e Mauro Mauri, esperto della ristrutturazione del debito comunale, ha fissato il processo, definito pilota, per il prossimo 6 maggio davanti ai giudici della quarta sezione penale. L’inchiesta, che è la prima in Italia che riguarda una presunta truffa ai danni di enti pubblici commessa da banche, è stata condotta dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo. Secondo l’accusa dall’operazione dei derivati del Comune di Milano le banche Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank avrebbero guadagnato illecitamente circa 100 milioni di euro.

Il pm: "E' una tappa del percorso" Mostra soddisfazione il pm di Milano, Alfredo Robledo, che ha rappresentato l’accusa nell’udienza
preliminare conclusa con il rinvio a giudizio di quattro banche nell’ambito di un’indagine sui derivati sottoscritti dal Comune
di Milano. "Questa è la tappa di un percorso - commenta il pm
- un passaggio delicato". Quello di Milano è il primo caso di processo alle banche. C’è un solo precedente, ma riguarda una sentenza amministrativa pronunciata negli anni Novanta da un tribunale inglese che "invitava" i comuni a non sottoscrivere contratti derivati con gli istituti di credito. 

Ubs: "Nessuna truffa" Ubs riconferma che nessuna truffa è stata perpetrata da parte di Ubs nè di alcuno dei propri esponenti ai danni del Comune di Milano. Il gruppo svizzero si dice "fiducioso di poter dimostrare pienamente, nel corso del dibattimento, che non vi è stato mai alcun accordo truffaldino tra esponenti di Ubs ed esponenti del Comune". Da Ubs si spiega che "tali operazioni sono state autonomamente valutate dal Comune, sia sotto il profilo finanziario, sia per l’aspetto legale, dai competenti organi del Comune medesimo e da professionisti esterni e da una commissione nominata dal Comune". Ubs aggiunge, poi, che "non vi è stato alcun illecito profitto in capo alle Banche, in quanto i costi di intermediazione praticati erano pienamente legittimi e tantomeno tali costi sono stati occultati al Comune".

Deutsche: "Fondate nostre argomentazioni" Il portavoce della Deutsche Bank ha fatto sapere che il gruppo tedesco "ritiene che le nostre argomentazioni siano fondate e saranno dimostrate nel corso del procedimento giudiziario". "Ribadiamo inoltre la piena fiducia nell’integrità dei nostri dipendenti coinvolti nella transazione".

JP Morgan: "Ci difenderemo con forza" "Ci difenderemo con forza dalle accuse avanzate e siamo certi che la solidità della nostra posizione in relazione agli addebiti contestati verrà dimostrata nel corso del dibattimento", commenta la banca d’affari Jp Morgan.

"Riteniamo che i dipendenti di Jp Morgan coinvolti abbiano agito con professionalità e in modo appropriato", aggiunge il gruppo statunitense.

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